Se ci guardiamo intorno, quelle stesse piazze che fino a qualche giorno fa pullulavano di persone allegre e spensierate, sembrano un lontano ricordo.
Finita l’estate tutto torna alla normalità, un disegno triste offuscato dalla tristezza di una realtà sconcertante.
Questo è il Vallo di Diano, un tempo oasi felice, dove vivere e progettare un futuro, oggi invece, terra di emigranti e di promesse mai realizzate.
Manca il lavoro, mancano le strutture essenziali, mancano i giovani, costretti a cercar fortuna altrove, manca la consapevolezza e la voglia di investire da parte delle Istituzioni, sempre più chiuse nei loro palazzi di “vetro” oscurato.
Insomma, un Comprensorio invecchiato che, tra qualche decennio rischia seriamente di svanire nel nulla.
Di fronte a questa triste ma, reale cornice, la politica resta a guardare, affidandosi ai gloriosi sentieri della speranza, fatta di promesse e di luoghi comuni.
Tante parole e pochi fatti, tanti progetti rimasti sulla carta, tanto fumo negli occhi dei cittadini che rassegnati hanno smesso di ” credere”.
Piazze vuote (piazze spesso rimesse a nuovo con soldi pubblici); piazze vuote (soldi sprecati).
Strutture pubbliche restaurate con milioni di euro pubblici, usate solo per feste e passerelle di politici ( i soliti noti), che puntualmente li vediamo comparire qualche mese prima di qualsivoglia elezione.
Tutto questo, fa del Vallo di Diano un perfetto contenitore di voti per questo o per quel personaggio, una scatola magica per il politico di turno pronto ad “acchiappare” e scappare.
Questa in sintesi la quotidianità del bel Diano, luogo perfetto per trascorrere le vacanze per riempire le piazze un mese all’anno.