“La Rocca delle Arti”, chiusa la IX edizione

L'evento dal 23 al 25 agosto a Roccagloriosa

Di Comunicato Stampa

Un grande successo che si rinnova anno dopo anno quello della manifestazione “La Rocca delle Arti”, che ha visto per questa IX edizione appena conclusa, la partecipazione di circa settemila persone nel corso delle tre serate.

La mostra sotto le stelle si è volta dal 23 al 25 agosto nelle piazze e all’interno delle stradine del centro storico, per quella che vuole essere una vetrina delle eccellenze territoriali nel campo dell’arte, dei mestieri e delle tradizioni. Palcoscenico della manifestazione è stata Roccagloriosa con le sue bellezze storiche, artistiche culturali, i suoi usi e le sue tradizioni. La manifestazione è stata organizzata dalla Pro-Loco, lo scopo è di creare una “festa didattica” volta ad incentivare l’artigianato come forma di sviluppo del territorio, dal manufatto alla gastronomia.

Artisti e artigiani hanno esposto i lavori, mostre di pittura, lavori in legno, pietra, e molte altre forme di artigianato cilentano, come i ricami, le creazioni all’uncinetto e ancora gioielli, borse, e prelibatezze tipiche del posto, mieli del Cilento, fichi, oli e formaggi. I visitatori inoltre hanno potuto ammirare l’esposizione degli antichi mestieri, il sarto, il calzolaio, il barbiere, oltre ad aver avuto la possibilità di vedere la lavorazione del sapone. Grande successo hanno riscosso anche i laboratori, la cottura di ceramica RAKU, di Gennaro Ricco e Mauro Donegà, il laboratorio teatrale a cura della Compagnia Scenica Frammenti, la mostra Iconografica e Filiconica a cura di Andrea Perilli, che quest’anno ha avuto come tema il culto dei Santi nella provincia di Salerno, per ogni paese della provincia sono stati esposti i Santi che lì vengono venerati. Novità di questa edizione l’Officina del Farro, il laboratorio dei cavatelli cilentani, “’U Maġaru”, cultura popolare che sta scomparendo, curata da Angelo Risi e la visita guidata al Museo Antonella Fiammenghi, in compagnia della giovane Fistelia, Principessa del popolo Lucano, che ha raccontato gli usi, i costumi e le gesta delle sue genti.

Nelle tre serate di festa, è stato possibili visitare i due musei archeologici, il Museo “Antonella Fiammenghi” in via Borgo Sant’Antonio e l’Antiquarium in Piazza del Popolo, che hanno prolungato l’apertura per tutta la durata della manifestazione.

Immancabili gli stand alimentari, qui i visitatori hanno potuto gustare le prelibatezze culinarie del territorio. Il cibo è cultura e in una mostra formativa come “La Rocca Delle Arti” non poteva mancare, il legame tra ambiente, sapere e alimentazione è innegabile e la perdita delle tradizioni culinarie rappresenterebbe un forte impoverimento della culturale moderna.

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