Nel Cilento, patria della Dieta mediterranea e terra dei nonnini centenari, c’è un’alta incidenza di casi tumorali. Un numero preoccupante di persone continua ad ammalarsi e a morire per malattie oncologiche. Sono preoccupanti i risultati dello studio effettuato da 168 medici di base da Battipaglia a Sapri attraverso la coop medica Parmenide.
Lo studio, avviato nel 2014, é stato aggiornato negli ultimi mesi. I nuovi dati sono chiari, la situazione non é rosea e, dato che deve far riflettere, sono in aumento anche i tumori dell’apparato digerente. Una situazione da considerarsi a dir poco paradossale se si considera che i casi presi in esame arrivano dal Cilento, terra nota e studiata in tutto il mondo da illustri scienziati per l’aria salubre e i prodotti della Dieta Mediterranea, sinonimo di bontà, genuinità e salute.
Il lavoro aggiornato dei medici di base sarà presentato sabato a Gorga, frazione di Stio Cilento, nella giornata di studi «Ambiente, Alimentazione e Tumori dell’Apparato Digerente», voluta dall’Ordine dei Medici di Salerno e dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Natalino Barbato. Le sessioni si terranno presso il Centro di Educazione Ambientale del Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano. In base ai dati raccolti la situazione più preoccupante di incidenza tumorale, si registra proprio nelle aree periferiche del Cilento, quelle che vivendo in un contesto apparentemente più sano, dovrebbero avere risultati meno incidenti.
La prevalenza di tumori , cioè il numero di persone vive con diagnosi di tumore, in Italia è del 5 per cento, nel distretto Sapri – Camerota, è maggiore, il 5,51 per cento cioè 1922 casi segnalati su 34 mila assistiti. L’incidenza, invece, cioè il numero di nuovi casi in un dato intervallo di tempo, è a livello nazionale dello 0,6 per cento. Si ammalano all’anno , cioè 6 persone ogni mille. Nel distretto Sapri – Camerota sono invece 8 ogni mille.
Nella patria della dieta mediterranea e delle tante bandiere Blu le comunità locali sono maggiormente a rischio rispetto ad aree industriali e metropolitane.
In alcune aree del Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano e Alburni è statisticamente preoccupante l’incidenza di alcuni tipi di tumori, che risultano insistere in percentuali anche doppie rispetto ad aree industriali teoricamente esposte a maggiori fattori potenzialmente “inquinanti” per l’ambiente. Tra questi da non sottovalutare i dati relativi ai tumori dell’apparato digerente. Nel complessivo ci si ammala e si muore di tumore più a Vallo della Lucania e Sapri che non a Battipaglia ed Eboli”. Lo studio partito nel 2014 su 200 mila assistiti dai medici di base. I casi di patologie neoplastiche riscontrate circa oltre 9 mila. A questo punto è d’obbligo chiedersi il perché di questi dati. I confini dell’area protetta sono a pochi passi dalla Terra dei fuochi, l’inquinamento può nascondersi ovunque, nel sottosuolo, nell’aria , nell’acqua. In base allo studio i distretti sanitari maggiormente a rischio sono risultati quello di Vallo della Lucania e Sapri.
Quindi nel cuore del Parco e lungo la fascia costiera. Un’anomalia per un territorio da sempre impegnato nella tutela e valorizzazione delle risorse ambientali, paesaggistiche e naturalistiche. Ne è convinto anche il virologo ed oncologo di fama internazionale Giulio Tarro che ha collaborato alla ricerca «C’è un dato su cui riflettere – dice – nella Patria della Dieta Mediterranea c‘è un’alta percentuale di tumori a livello alimentare».