Frana al Mingardo, paura sulla costa

Un improvviso boato e poi il crollo di massi dal costone roccioso

Di Carmela Santi

Un forte boato, poi una nuvola di polvere. La caduta di massi dal costone roccioso a ridosso del Mingardo ha spezzato il silenzio della notte sulla spiaggia di Marina di Camerota. Chi ha assistito alla scena racconta di un improvviso movimento di massi che dall’altro della parete rocciosa si è mosso verso il basso.

La frana si è verificata a ridosso del locale Indian, chiuso da anni a seguito di un sequestro e a pochi passi dal Ciclope, la discoteca dove tre anni fa perse la vita Crescenzo Della Ragione travolto da una un masso mentre si apprestava ad entrare nel locale notturno. L’episodio di ieri mattina è l’ennesimo campanello di allarme sulla pericolosità del costone roccioso. Fortunatamente i massi sono precipitati nella parte interna del costone. L’episodio tuttavia è accaduto a pochi passi dalla strada dove in questo giorni transitano migliaia di persone che affollano le spiaggia del litorale cilentano. Lo scorso anno a seguito della caduta di un masso e ad una inchiesta aperta dalla Procura della Repubblica di Vallo della Lucania furono chiusi tutti i parcheggi che da anni servivano i lidi situati lungo la spiaggia del Mingardo. Il crollo di ieri mattina è l’ultimo episodio di una lunga serie che negli anni si sono registrate lungo la parete rocciosa. La morte di Crescenzo Della Ragione è stata definita da molti una morte annunciata. Per il decesso del ragazzo a settembre inizierà il processo. Sul banco degli imputati solo il titolare della discoteca Lello Sacco. Per lui dopo un anno e mezzo dalla tragedia è arrivato il rinvio a giudizio. Non luogo a procedere per gli altri otto imputati. Condannato ad un anno e mezzo il buttafuori di Napoli accusato di favoreggiamento per aver fatto sparire il masso che travolse ed uccise Crescenzo. Era la notte tra il 10 e l’11 agosto del 2015. Il giovane si apprestava ad entrare nella discoteca quando fu colpito da una pietra. Il papà Antonio Della Ragione ha sempre ribadito voglio giustizia per mio figlio ammazzato per interessi economici. Mi auguro che i responsabili paghino. La discoteca, da quella notte, è rimasta chiusa. Sul costone poco o nulla è stato fatto per la messa in sicurezza. I temporali di questi giorni stanno rendendo particolarmente friabile la parte rocciosa. Anche nella notte costata la vita a Crescenzo pioveva a ridotto.

Il dissesto idrogeologico resta una delle emergenze primarie del territorio cilentano. A soffrire soprattutto la fascia costiera. A Camerota l’attuale amministrazione comunale guidata dal sindaco Mario Scarpitta sin dal suo insediamento due anni fa si è messa in moto per trovare una soluzione al problema. Occorre la collaborazione di tutti gli enti territoriali. È necessario l’intervento della Regione Campania.

Sulla spiaggia del Mingardo lavorano oltre trenta operatori turistici. Le attività turistiche sono fonte di reddito per centinaia di famiglie. Grazie ad aree di sosta alternative e all’utilizzo di navette predisposte dal Comune di Camerota si è riusciti a tamponare per questa stagione estiva, ma è chiaro che occorre un progetto più importante per rimediare alla chiusura dei parcheggi. L’area va messa in sicurezza. È necessario intervenire a monte per evitare altre tragedie.

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