Investimenti immobiliari: 5 vantaggi e 5 svantaggi

Essere proprietari della casa in cui si abita è il desiderio più grande di ogni italiano. In Italia, circa il 70% della popolazione possiede una casa di proprietà. Se in una famiglia, oltre ad avere una casa di proprietà dove dimorare, c’è la possibilità di mettere da parte dei risparmi, la principale domanda che ci si pone è come rendere fruttuosi questi liquidi e come realizzare un investimento che sia a basso rischio e che permetta di avere una rendita sicura.

Di Redazione Infocilento

E’ utile ricordare che prima dell’acquisto è opportuno conoscere il mercato immobiliare, studiare l’evoluzione dello stesso, individuare a priori i prezzi delle varie zone in cui è collocato l’immobile ed avere una certa conoscenza dei costi e dei lavori che devono essere svolti per ottenere un bene patrimoniale adatto per essere locato e per essere valorizzato nel tempo.

Ricordiamo che per immobile si intende un qualsiasi oggetto o struttura che siano collegati al suolo.

L’oscillazione del costo del mattone può nel tempo generare, se in aumento, grossi guadagni all’atto della futura vendita o nel caso contrario, alla perdita di una parte di quanto speso per l’acquisto. In genere con il passare degli anni il costo dell’acquisto è sempre inferiore a quello della vendita futura.

 

Vantaggi e svantaggi di un investimento immobiliare

L’immobile è da sempre l’investimento preferito dagli italiani.

Analizziamo i lati positivi e quelli negativi di un investimento immobiliare per capire qual è il più adatto alle proprie necessità.

I principali vantaggi sono:

E’ un bene tangibile. L’investimento immobiliare si può toccare, gestire e utilizzare.

  • E’ un bene rifugio. Nonostante l’investimento in particolari momenti di crisi possa sembrare una cattiva soluzione, è sempre comunque considerato un bene rifugio che nel tempo non perde valore ed è sempre vendibile. Ha un basso profilo di rischio perché un immobile è sempre richiesto sul mercato. Volendolo rivendere il tempo di attesa è normalmente inferiore ad un anno e quindi si ritorna in possesso di quanto speso per l’acquisto o anche di più se nel frattempo i valori dell’immobile sono aumentati.
  • Possibilità di guadagno. Acquistare un immobile permette di darlo in affitto ricavandone un canone mensile. Affittandolo si può guadagnare circa il 7% se lo metti in locazione e anche il 10% se lo si loca per periodi brevi. Inoltre se l’immobile è dato in affitto, al proprietario spettano solo le spese di straordinaria amministrazione mentre quelle ordinarie spettano all’inquilino.
  • Possibilità di chiedere un finanziamento. Il bene acquistato permette al proprietario di richiedere un finanziamento dando, alla banca, come garanzia il possesso dello stesso.
  • Controllo dell’investimento. A differenza del mercato finanziario dove si possono solo in parte controllare le fluttuazioni del mercato, con l’investimento immobiliare tutto è sotto il proprio controllo. Si Può decidere di rivendere l’immobile se nel periodo vi è stato un forte incremento del suo valore o affittarlo a studenti se è collocato nelle vicinanze di una Università o affittarlo per periodi brevi per ritornarne in possesso nel breve periodo.
  • Oscillazione del costo del mattone. E’ opportuno analizzare bene il periodo di acquisto dell’immobile e valutare prezzi e costi di ristrutturazione. Nel tempo l’immobile può acquistare o perdere valore e quindi la spesa per l’acquisto va fatta con oculatezza come per esempio trovare chi ha necessità di vendere subito e quindi è disposto ad una riduzione di prezzo o partecipare ad aste pubbliche dove con sagacia e attenzione si possono spuntare prezzi assai convenienti.

I principali svantaggi sono:

  • Costo dell’acquisto. L’acquisto di un immobile comporta l’esborso di una notevole somma di denaro.
  • Immobilizzo del capitale. La cifra utilizzata per l’acquisto rimarrà bloccata per un certo periodo di tempo fino alla eventuale vendita che permetterà il rientro del capitale investito.
  • Tasse. In Italia per l’acquisto di un immobile vanno messi in conto il costo dell’immobile, le spese del notaio e le tasse che vanno pagate sulla cifra che si ricava dalla locazione. Inoltre bisogna pagare, all’atto della locazione, la tassa di registro e l’imposta di bollo. L’imposta di registro va pagata entro 30 giorni dalla firma del contratto. Ammonta, per gli immobili ad uso abitativo, al 2% del canone annuo moltiplicato per il numero degli anni di validità del contratto. L’imposta di bollo è pari a 16 € ogni 4 facciate scritte dell’atto. I canoni di locazione vengono tassati ai fini  IRPEF e il locatore può scegliere tra regime fiscale ordinario e regime fiscale a cedolare secca. E’ facoltativo scegliere l’una o l’altra tassazione a seconda delle esigenze del locatario ricordando che con la cedolare secca si evita il pagamento dell’imposta di registro e dell’imposta di bollo.
  • Costi di gestione. Se si vuol affittare un immobile questo deve essere in buone condizioni altrimenti va ristrutturato con una ulteriore spesa a volte anche abbastanza importante. Vanno anche aggiunti i costi straordinari di manutenzione.
  • Tasso di morosità degli inquilini. In Italia il tasso di morosità degli inquilini è abbastanza elevato e gli strumenti utilizzabili dal proprietario per ritornare in possesso del loro immobile abbastanza limitati.
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