Il Senatore di Fratelli d’Italia, Antonio Iannone, ha dichiarato: “Ho presentato un’interrogazione ai Ministri competenti quali iniziative intendano realizzare per mettere in sicurezza molti tratti di costa della Campania che sono a rischio frana in modo da tutelare l’incolumità di tanti turisti che in questo periodo affollano tratti di litorale molto suggestivi ma spesso pericolosi per i ritardi dei progetti di messa in sicurezza. Troppe volte ci si limita ad emettere delle ordinanze che sono largamente disattese. Non è possibile attendere tragedie ricorrendo esclusivamente a pratiche burocratiche per lavarsi la coscienza ed evitare responsabilità penali delle Autorità competenti. Abbiamo autentici paradisi che rischiano il collasso ad Ischia, a Procida, a Capri, in Penisola Sorrentina, in Costa d’Amalfi, in Cilento e nel Golfo di Policastro. Le stelle non posso rimanere a guardare in attesa dell’inevitabile se non si corre ai ripari: bisogna subito incrementare la sorveglianza in mare con uomini e mezzi da dedicare ai punti di costa maggiormente esposti al rischio”.
Ecco il testo dell’interrogazione:
IANNONE – Ai Ministri dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare e della salute. Premesso che, a quanto risulta all’interrogante:
lungo il litorale campano da anni si è in attesa di progetti e piani di finanziamenti per mettere in sicurezza i costoni rocciosi;
cisono ordinanze che si rinnovano da decenni in automatico per i tratti di costa pericolanti;
ormai le autorità marittime della Campania hanno disposto le interdizioni con proprie ordinanze, a seguito di periodiche ricognizioni a bordo di mezzi delle capitanerie di porto insieme alle autorità alle quali, per legge, sono demandate competenze amministrative e di vigilanza relativamente all’assetto idrogeologico del territorio;
esistono molti “paradisi” che rischiano il collasso;
dalle ordinanze si scopre che: ad Ischia ci sono divieti che riguardano baia di San Pancrazio, spiaggia degli Inglesi, il litorale tra Carta romana e il castello Aragonese, la torre Michelangelo, le terme di Castiglione, la località “Bagnitiello”, la località monte Vico del comune di Lacco Ameno, punta di Mezza torre, baia di San Francesco, scogli Innamorati, cava dell’Isola e punta Imperatore, tratto di spiaggia dei Giardini Poseidon in località Citara del comune di Forio, tratto di costa nella baia di Sorgeto, tra punta Chiarito e la spiaggia di Cava Grado in località Sant’Angelo del comune di Serrara Fontana, tratto di spiaggia in località “Maronti” del comune di Barano;
a Procida ci sono specchi acquei interdetti interamente o parzialmente in corrispondenza dei seguenti costoni: punta della Lingua, scoglio di Sant’Anna, Punta dei Monaci; spiaggia della Corricella, punto Pizzaco, punta Solchiaro, l’isolotto di Vivara tra Ciraccio e punta Serra. A Capri zone vietate a marina di Caterola, area tra punta di Mulo e punta del Tuono (compresa cala Ventroso e grotta Verde), punta Vivara (ponente della spiaggia di Marina grande), area tra grotta dell’Arsenale e torre Saracena, grotta Tragara, lato ponente di cala del Fico, grotta Bianca e faraglione di Matermania, zona Faro di Tiberio. Pericoli e divieti a capo Miseno, torre Gaveta e isolotto di San Martino. In penisola Sorrentina pericoli a la Pignatella e allo scoglio della Tartaruga di Vico Equense. Oltre punta Campanella verso sud pericoli e divieti nei pressi della marina di Vietri, a Cetara centro, ad Amalfi nei pressi del porto, a Maiori, a Minori, Positano nei pressi del porto e a Conca dei Marini. E ancora più a sud interdizioni in località Ficocelle-cala Fetente, a Marinella spiaggia delle Ossa in località Palinuro del comune di Centola. E ancora in località cala delle Vipere-Cascarella-Garagliano del comune di San Giovanni a Piro e in località canale di Mezzanotte del comune di Sapri,
si chiede di sapere:
quali azioni il Governo intenda realizzare per mettere in sicurezza un territorio fragile, ma che ha una straordinaria vocazione turistica legata al mare;
se sia intenzione del Governo, e attraverso quale strategia, tutelare l’incolumità di tanti turisti fruitori dei punti di costa menzionati, che spesso disattendono i divieti sottovalutando il rischio;
se si ritenga necessario, in attesa di realizzare progetti di messa in sicurezza, rafforzare dotazioni di uomini e mezzi da destinare alla sorveglianza e alla prevenzione nella stagione estiva.