Coldiretti Salerno valuta positivamente il “Piano di gestione e controllo del cinghiale” varato dalla Regione Campania ma sollecita norme precise e più stringenti per l’area del Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni che non rientra nelle misure previste dal Piano.
“Il Piano della Regione Campania è sicuramente un passo avanti nella definizione di interventi per il contenimento degli ungulati – sostiene il presidente di Coldiretti Salerno, Vito Busillo – ma la vera emergenza si registra all’interno dell’area Parco. E’ necessario ridurre sensibilmente il numero dei cinghiali all’interno dell’area protetta. I cinghiali creano seri problemi all’agricoltura, agli automobilisti, alla biodiversità, fonte di pericolo anche per la conservazione della flora e della fauna selvatica. Bisogna mettere in campo un’azione straordinaria di riduzione contenimento della specie. Gli imprenditori agricoli sono esasperati perché da anni non intravedono soluzione al flagello dei cinghiali, senza essere costretti a chiedere i risarcimenti che, peraltro, arrivano a distanza di anni”.
“Nel giro di dieci anni il numero dei cinghiali nell’area Parco è triplicato – sostiene il direttore di Coldiretti Salerno, Enzo Tropiano – mettendo a rischio non solo le produzioni agroalimentari e l’assetto idrogeologico del territorio, ma anche la vita degli automobilisti, come testimoniato dai frequenti incidenti stradali. I numeri la dicono lunga sulla necessità di innalzare il livello di allerta e programmare efficaci attività di riequilibrio della fauna selvatica che mette a repentaglio la stessa incolumità delle persone”