Montesano sulla Marcellana – il Comune termale del Vallo di Diano ordina illegittimamente la demolizione di un’opera realizzata da un privato ma quando si rende conto dell’errore è troppo tardi e viene condannato dal TAR di Salerno a pagare le spese legali per un importo pari a 1500 euro oltre alla restituzione del contributo unificato. A citare in giudizio l’ente sono state due persone che vivono nel popoloso comune del Vallo di Diano che per ottenere l’annullamento di due atti: il diniego opposto dal Comune per una S.C.I.A. in sanatoria presentata relativamente alla realizzazione di una serra stagionale e per il ripristino di un muro di recinzione e l’ordinanza del con cui il Comune ha ingiunto la demolizione delle opere. La vicenda ha inizio nel 2017 quando viene presentato il ricorso contro i due atti del Comune, la vicenda sembra destinata a dover essere discussa davanti ai giudici amministrativi. Passano alcuni mesi ed il Comune si rende conto di aver commesso un errore di valutazione dell’istanza presentata, torna sui suoi passi e decide di dare seguito all’ istanza di sanatoria proposta dai ricorrenti concedendo il condono della serra ravvisando nell’opera la compatibilità urbanistica ed edilizia inoltre l’ufficio tecnico riconosce che l’intervento realizzato con la SCIA in sanatoria “risulta conforme alla disciplina urbanistica ed edilizia vigente sia al momento della realizzazione dell’intervento, sia al momento della presentazione della domanda”. Il TAR in seguito al ripensamento del Comune ha dichiarato cessata la materia del contendere ma nonostante ciò ha condannato il Comune al pagamento delle spese processuali poiché “con l’originario provvedimento inibitorio – si legge nella sentenza – e il conseguente ordine di demolizione, ha dato origine al contenzioso”.