Ascea, Tar accoglie ricorsi: riaperti centri di accoglienza

Il Comune aveva disposto la cessazione dell'attività

Di Redazione Infocilento

Il tribunale amministrativo di Salerno ha accolto due ricorsi presentati da altrettanti titolari di strutture di Ascea che avevano ricevuto una ordinanza da parte del Comune di cessazione immediata dei Cas – centri di accoglienza straordinari – per gli immigrati.

Le ordinanze, che hanno riguardato l’Elios Country House e la Sir John House, secondo i giudici amministrativi, «sono da reputarsi viziati da incompetenza». «Il provvedimento comunale – si legge ancora – finisce per debordare nella materia dell’accoglienza ai migranti, riservata alla competenza prefettizia».

Gli atti comunali, notificati ai due gestori della strutture, ordinavano «il ripristino dello stato dei luoghi mediante cessazione immediata del Centro di Assistenza Straordinario per migranti». Questo in virtù, secondo il Comune di Ascea, «di un cambio di destinazione d’uso (da rurale a turistico-ricettiva) implicante un apprezzabile aggravio del carico e, quindi, una variazione essenziale del progetto originariamente approvato, il quale non risultava previamente legittimato mediante idoneo titolo abilitativo edilizio».

Ma per il Tar: «la destinazione urbanistica di tipo ricettivo non costituisce un requisito ai fini della individuazione dell’immobile come struttura temporanea di accoglienza da parte del Prefetto, d’altro lato, il provvedimento prefettizio non incide affatto sulla sua destinazione edilizia, la quale, una volta venuta a cessare la necessità alloggiativa, ritorna ad essere quella prevista dal relativo titolo abilitativo».

Quindi: «Le prefetture – concludono i giudici amministrativi – hanno il compito di fronteggiare situazioni di emergenza connesse al verificarsi di sbarchi di immigrati irregolari, disponendo interventi di prima assistenza in favore degli stessi da realizzarsi mediante strutture pubbliche o private con le caratteristiche ricettive ritenute idonee in base alle esigenze».

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