Seconda Categoria, Atletik Torchiara: intervista ad Antonio Gargione

Il centrocampista è tornato sulla stagione della squadra di mr. Franco Di Renzo

Di Christian Vitale

Nel recente campionato di Seconda Categoria, nel girone I del distretto salernitano, era presente l’Atletik Torchiara. La storica formazione, cara al tecnico Franco Di Renzo, ha disputato una discreta stagione, posizionandosi al settimo posto finale, nella parte sinistra della classifica. Abbiamo raggiunto Antonio Gargione, regista della squadra rossonera, per una breve intervista.

Eri reduce dall’esperienza con il Vatolla. Che gruppo hai trovato a Torchiara quest’anno?
Dopo alcuni anni sono ritornato a Torchiara. Tutto sommato ho trovato lo stesso ambiente e lo stesso gruppo di amici che lasciai qualche stagione fa, con l’aggiunta di qualche importante innesto.

Quali obbiettivi vi eravate proposti all’inizio del torneo?
L’obiettivo principe era quello di migliorare la classifica, visto che negli ultimi periodi non era stata brillantissima rispetto ad una piazza importante come Torchiara. Posso affermare con piacere che abbiamo svolto un ottimo campionato, si poteva fare meglio, purtroppo in alcune occasioni siamo stati un po’ disattenti.

Avete un mister, Franco Di Renzo, molto esperto. Che impronta ha dato alla squadra?
Mister Di Renzo è l’anima dell’Atletik: ogni società dovrebbe avere in organico una figura importante come la sua. Il mister predilige il 4-4-2, ma non disdegna di giocare a tre in mezzo quando le occasioni lo consentono. Anche io preferisco i 4 di centrocampo, siamo meno esposti e più coperti e all’occorrente possiamo essere molto pericolosi.

Siete partiti bene, alla settima giornata vi trovavate al secondo posto. Credevate in quel momento nella possibilità di salire di categoria?
Ci siamo trovati nelle zone alte della classifica, dove tutto sommato siamo rimasti per buona durata della competizione. Abbiamo creato grattacapi a tutti senza timori reverenziali, eravamo consapevoli che nel nostro girone ci fossero squadre un po piu attrezzate che ambivano apertamente al salto di categoria. Per una questione di pochi punti non siamo rientrati nella griglia dei playoff, che comunque non si sono giocati per la differenza di punti tra la seconda in classifica e le altre inseguitrici.

In trasferta avete conquistato ‘solo’ dodici punti. Per puntare alle prime posizioni cosa altro è mancato?
In trasferta abbiamo offerto importanti prestazioni vincendo su campi non semplici: abbiamo fatte bene a Laviano, Marina di Camerota, anche con i Blacklions a casa loro eravamo partiti molto bene poi siamo calati fisicamente, a Caggiano contro il Pertosa abbiamo perso immeritatamente subendo il loro gol decisivo a una manciata di minuti dalla fine, quando stavamo chiudendola a nostro favore. Certamente fuori casa ci vuole un po’ più di cattiveria, un plauso va fatto ai nostri giovani che su campi sportivamente ostili non hanno mai tirato la gamba indietro e onore ai nostri avversari che in quelle circostanze si sono dimostrati più forti.

Soddisfatto del tuo campionato? Quali ricordi ti rimarranno di questo torneo?
Nel complesso sono soddisfatto del mio campionato, rimettersi in gioco in seconda categoria dopo alcune stagioni in terza è stato molto interessante e stimolante. Purtroppo la mia stagione calcistica è termina in anticipo visto che a metà marzo sono stato vittima di un infortunio, che mi ha tenuto lontano dal campo fino alla fine della regular season. E’ inevitabile che il ricordo piu brutto è stato il momento dell’infortunio sul manto sintetico di capaccio scalo, pazienza fa parte del gioco.

Nella prossima stagione l’Atletik sarà ai nastri di partenza del campionato di Seconda? Ci sono novità?
Certamente, come oramai accade dal lontano 1981 l’Atletik parteciperà al campionato di seconda categoria. L’augurio è quello di migliorare il risultato della scorsa stagione e perchè no lavorare per un eventuale salto di categoria.

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