Una lettera al Ministro della Sanità Giulia Grillo per segnalare il disagio di un cittadino del Basso Cilento. L’iniziativa è di Mario Fortunato, già rappresentante di CittadinanzAttiva Sapri, che ha voluto segnalare una brutta vicenda che vede protagonista il padre ultraottantenne, curato in casa in regime di assistenza domiciliare integrata. “Ebbene, nell’era della moderna tecnologia, che consente la possibilità di comunicare a migliaia di chilometri di distanza, si chiede, agli ammalati allettati, di sbrigare obbligatoriamente le prescritte pratiche burocratiche (richiesta e consegna documenti medici) presso gli uffici del Distretto Sanitario di Sapri; uffici distanti dagli altri centri anche più di 40 chilometri, ed aperti solo in alcuni giorni la settimana, anche per questioni urgenti”, scrive Fortunato.
La vicenda è chiaramente spiegata nella missiva al Ministro: “Date le condizioni in cui versa mio padre, il medico di famiglia, considerato l’impossibilità di spostarlo, ha disposto una visita urologica a domicilio; prescrizione rimasta inevasa perché il capitolato sottoscritto con la Medicasa (l’azienda privata che gestisce l’assistenza domiciliare integrata nel territorio del Basso Cilento), non prevede la possibilità di essere visitati dall’urologo; e a nulla sono valsi i buoni propositi del responsabile del servizio (dottor Notaroberto), professionista disponibile e cortese”, racconta Fortunato.
“Un vero e proprio assurdo, se si considera che l’assistenza domiciliare si rivolge soprattutto alla popolazione anziana, e, tra le patologie delle persone della terza e quarta età, i problemi urologici sono sicuramente tra i più diffusi”, evidenzia. Ma non finisce qui: “La situazione è aggravata dalla circostanza che nell’ospedale più vicino, a Sapri, non opera un reparto/servizio di urologia. In pratica, a mio padre è negato il diritto di cura, e non ci viene indicato cosa bisogna fare per risolvere il problema; se non si vuole obbligarlo al trasferimento presso l’ospedale S. Luca di Vallo della Lucania (più di 50 chilometri per una semplice visita urologica!) o non si può rivolgersi a uno specialista privato”.
“Credo e continuerò ad avere fiducia nelle Istituzioni e nelle norme che regolano la nostra vita collettiva; ritengo un vero e proprio assurdo tale situazione, e, auspico di vero cuore, non solo che la situazione di mio padre sia risolta in tempi brevissimi, ma che simili cose non abbiano più a ripetersi”, conclude amareggiato Fortunato.