Agropoli: esposto della Lega sulla Sp184. “Troppo spesso scenario di incidenti e vittime”

Dopo la morte di Emilio Secci si continua a discutere sulle condizioni della strada

Di Gennaro Maiorano

AGROPOLI. Dopo la morte di Emilio Secci, il 33enne deceduto in un incidente avvenuto nella giornata di mercoledì sulla Sp184, tra la baia di Trentova e la caletta di San Francesco, Agropoli continua ad interrogarsi sulle condizioni dell’arteria stradale. In attesa che si accertino eventuali responsabilità per il sinistro, c’è chi punta il dito sullo stato in cui versa la provinciale. Il manto stradale è sconnesso, una frana insiste da circa un anno proprio nel tratto dove è avvenuto lo scontro mortale e manca la minima manutenzione, con l’erba che cresce ai margini della carreggiata riducendo la visibilità in curva.

Sul caso è intervenuto anche Giovanni Basile, coordinatore della Lega, il quale ha annunciato la presentazione di un esposto contro ignoti. “Chiederò che siano accertate, se ve ne sono, responsabilità a carico degli enti pubblici o di soggetti privati nella gestione e manutenzione di una strada che troppo spesso è scenario di incidenti e vittime”.

“La strada in questo stato è giusto che sia aperta al transito? È giusto che l’ente proprietario non intervenga per ripristinare la sicurezza? È giusto che con una frana in corso non sia stato adottato nessun intervento risolutivo? È giusto che con un frana in corso si sia aumentato il carico con pesanti blocchi di cemento che limitano di molto la visibilità della strada stessa? È giusto che con una frana in corso su quella strada viaggino carichi eccezionali? È giusto che nel nostro territorio viga l’omissione di controlli e la presunzione di poter violare le basilari norme sulla circolazione stradale?”. Queste le domande che l’esponente della Lega si pone.

“I morti sono stati utilizzati come scusante all’autovelox, mentre qui, adesso, si fanno delle inutili condoglianze su una strada in cui si muore tra l’indifferenza di chi deve intervenire. La misura è colma. Ad Agropoli vige una sola regola: Non ci sono regole”, chiosa Basile.

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