«Abbiamo il diritto di sapere chi alloggia nelle strutture ricettive ubicate sul territorio di Camerota, per questo effettueremo dei controlli nei vari appartamenti, villaggi, campeggi e B&B della zona. Prima cosa la sicurezza e la legalità». Lo aveva annunciato il Sindaco di Camerota, Mario Salvatore Scarpitta, nel corso della conferenza di presentazione di PayTourist, il software che permette agli imprenditori turistici di versare e controllare l’imposta di soggiorno, ma anche di registrare i propri ospiti.
Questa mattina, mercoledì, su disposizione del primo cittadino, è scattato il blitz del Comando dei Vigili Urbani, guidati dal Sovrintendente Giovanni Cammarano. I caschi bianchi sono entrati in azione in piazza San Domenico, in via Previteri e in via Sirene. In piazza hanno scoperto che il proprietario di due appartamenti non aveva registrato regolarmente i turisti e non aveva versato l’imposta di soggiorno. Al primo piano dello stabile, infatti, alloggiavano cinque persone anzichè tre, come riportato erroneamente nel contrattino d’affitto. Al secondo piano erano ospitate otto persone ma risultavano registrate anche qui solo tre.
Una struttura ricettiva in via Sirene ospitava 20 bengalesi in due casette. Troppi per ambienti così piccoli, che avrebbero potuto ospitare al massimo quattro persone alla volta. Gli extracomunitari erano stati registrati ma non avevano versato l’imposta di soggiorno. Controllato anche un residence in via Previteri. Qui gli agenti hanno appurato che il gestore aveva registrato l’immobile sul software PayTourist ma i versamenti dell’imposta erano irregolari e non era stata fatta mai segnalazione alla questura degli ospiti che alloggiavano nelle sue stanze. E’ stato addirittura scoperto un villaggio-campeggio, di capienza importante, che – in barba all’ordinanza sindacale n. 22 del 30 aprile 2018 – non pagava la tassa di soggiorno attraverso PayTourist.
«I controlli continueranno a tappeto per tutto il mese di agosto – fanno sapere dal Comando della Polizia Locale di Camerota – ogni giorno dai nostri uffici monitoriamo il software e incrociamo i dati che ci vengono forniti. Tramite PayTourist è facile capire chi è registrato, chi paga, chi riporta i dati anagrafici dei propri ospiti e chi invece tenta di fare il ‘furbetto’. Sappiamo con certezza quali strutture sono in regola e quali invece debbano ancora adeguarsi».
Intanto – alla data 1 agosto 2018 – il Comune di Camerota ha riscosso oltre 127 mila euro tramite il pagamento dell’imposta di soggiorno. Superate di gran lunga le aspettative che prevedevano un incasso di 100 mila euro circa. I dati possono essere monitorati da chiunque a questo link https://camerota.paytourist.com/