Il mondo del calcio, come si sa, è fatto di record. Record che possono riguardare molteplici aspetti: gol segnati, presenze, trofei vinti, squadre in cui si è giocato e molto altro ancora. Non tutti i record però sono fatti per essere infranti, perché alcuni di essi hanno una fama decisamente poco piacevole.
Uno su tutti, ad esempio, è il record di cartellini rossi presi durante la propria carriera. Molti giocatori, specialmente difensori oppure centrocampisti difensivi, hanno sfoderato nel corso degli anni prestazioni alquanto “aggressive”, rimediando spesso cartellini rossi nel corso delle partite (su questo website maggiori informazioni in merito).. Nel caso della Serie A, c’è un giocatore che “domina” in assoluto su questo record: vediamo chi è, la sua storia e alcune curiosità su di esso.
Paolo Montero, il mastino bianconero temuto da ogni attaccante
Ad occupare il primo posto in questa particolare e infausta classifica è Paolo Montero, ex difensore uruguaiano della Juventus che ha vestito la casacca bianconera tra il 1996 e il 2005. Classe 1971, nasce a Montevideo e il suo nome completo è Paolo Rónald Montero Iglesias. Il padre, Julio Montero Castillo, a sua volta ha avuto una carriera da calciatore.
Montero inizia la propria carriera in patria, al Peñarol, dove gioca per due stagioni, tra il 1990 e il 1992. Si trasferisce poi all’Atalanta fino al 1996, anno in cui avviene il suo trasferimento alla Juventus, squadra che lo terrà per nove anni come roccioso difensore, spesso titolare.
Proprio nel corso della carriera juventina Montero si è affermato al grande pubblico come uno dei difensori più grintosi e sportivamente “cattivi” della storia del calcio. Ha mostrato il proprio carattere non solo in campo, tra gomitate e interventi al limite del tollerabile, ma anche in panchina: talvolta è arrivato a litigare con i propri allenatori a causa di ruoli e posizioni non gradite, come citato in un celebre articolo.
Il primato di cartellini rossi
Come già detto, Montero è il primatista nella classifica di cartellini rossi rimediati in Serie A: è solitario in cima a quota 16 cartellini. La sua prima espulsione risale al periodo atalantino, ed è stata rimediata in un match contro l’Inter: a fine primo tempo l’uruguaiano ha fermato Nicola Berti, involato verso la porta, con un brutto fallo ed è stato espulso direttamente.
I cartellini rossi di Montero però sono arrivati anche in altri modi, sempre al limite della tollerabilità da regolamento. Il 9 Marzo del 2000 ha colpito al volto con una gomitata il giocatore Karpin, nel contesto di una partita di ottavi di Coppa Uefa contro il Celta Vigo, persa oltretutto per 4 a 0: viene espulso e, nel tragitto di uscita dal campo, ha schernito il pubblico tifoso avversario. Sempre nello stesso anno, il 3 Dicembre, sferra un pugno al volto di Luigi Di Biagio dell’Inter, rimediando ben tre turni di squalifica.
Una nota particolare: dei 16 cartellini rossi rimediati, ben 13 sono espulsioni dirette e soltanto 3 sono doppie ammonizioni. Un dettaglio che sottolinea ancora di più la grande irruenza – calcistica, beninteso – di Paolo Montero, che tuttavia ha segnato estremamente in positivo il rendimento difensivo della Juventus con lui in campo.