Polemiche sul sistema software in house (sistema informativo integrato) da parte del consigliere di minoranza Luigi Maurano. A fronte di una spesa di oltre 180mila euro, infatti, non solo i servizi non sarebbero stati ancora completamente attivati ma vi sarebbero anche una serie di altri software che non rientrerebbero nell’appalto.
“L’anno scorso – ricorda Maurano – fu indetta una gara con base d’asta di 207.000 euro per garantire una gestione integrata dei software che servono per l’attività amministrativa dei vari uffici e quindi sostanzialmente per i servizi ai cittadini. La gara d’appalto prevedeva un’offerta economica e un’offerta tecnica. Per capirci, per la prima venivano assegnati più punti alla ditta che presentava un prezzo inferiore rispetto a quello delle altre; per la seconda invece veniva dato un punteggio superiore in base alla qualità del servizio (usabilità dell’interfaccia, modularità e scalabilità, pubblicazione automatica di documenti sui portali istituzionali etc..). La ditta che ha vinto la gara è risultata essere l’ultima per offerta tecnica (quindi per qualità), garantendosi però l’appalto grazie all’offerta economica più vantaggiosa (18.000 euro in meno). Doveva, pertanto, garantire dal 1 Luglio 2017 una serie di servizi volti ad adeguare la pubblica amministrazione ai tempi. A titolo esemplificativo: sportello virtuale, portale del contribuente, permessi ZTL. In questo modo il cittadino in ogni istante avrebbe potuto interagire con l’Ente senza doversi recare per forza presso gli uffici”.
A questo punto emergono le criticità: “Questa ditta non solo ancora non ha attivato tali servizi ma addirittura non ha garantito nemmeno quelli elementari come la pubblicazione degli atti nella sezione Amministrazione Trasparente o le classiche procedure d’ufficio. Infatti a Marzo il Comune ha dovuto affidare la gestione delle procedure informatiche dell’ufficio elettorale ad un’altra ditta per garantire un servizio oggetto di gara (per dirla alla Totò …e io pagoooo)”. Ma i motivi di contestazione non finiscono qui: “non si capisce come mai nonostante il Comune spenda 189.000 euro più iva (41.000 euro circa) alcuni software non rientrano nell’appalto, facendo registrare, tra acquisto e manutenzione, altre spese di migliaia di euro”, dice Maurano.
“Non doveva essere una gestione integrata del software? Da integrata insomma è diventata intricata”, conclude il consigliere di minoranza che ha presentato un’interrogazione all’amministrazione comunale.