Storia, cultura e istruzione. Il Comune di Roscigno punta forte su questi settori approvando due interventi che garantiranno la realizzazione di un museo e migliori ambienti scolastici. Per quanto riguarda quest’ultima opera. la giunta comunale, guidata dal sindaco Pino Palmieri, ha dato il via libera ad un progetto di messa in sicurezza e riqualificazione funzionale dell’edificio di via Papa Luciani. L’obiettivo è rispondere all’avviso pubblico della Regione Campania per il piano triennale dell’edilizia scolastica che permette l’accesso ai finanziamenti Fesr Pon 2014/2020. Il quadro economico prevede una spesa di quasi 3,2 milioni di euro: sarebbero garantiti interventi di “ricostruzione strutturale” al posto dell’edificio esistente e al contempo l’adeguamento dell’impianto tecnologico secondo le moderne normative.
Sotto il profilo storico-culturale, invece, l’amministrazione comunale di Roscigno punta forte sulla realizzazione di un museo archeologico del centro alburnino e del territorio circostante, nonché ad una mostra itinerante. Questo verrebbe realizzato nei locali della scuola dell’infanzia a sua volta trasferita presso il plesso che già ospita la scuola primaria di secondo grado di via Papa Luciani (oggetto del precedente progetto). Nel museo che l’Ente vuole raccogliervi tutti i reperti recuperati fin ora nelle varie campagne di scavo a Monte Pruno e Cuozzi ed attualmente custoditi presso il Museo Archeologico di Paestum; quest’ultimo ha già donato una serie di vetrine e pennelli per l’esposizione dei vari reperti archeologici. Nelle scorse settimane, inoltre, la professoressa Bianca Ferrara coordinatrice degli scavi, ha sollecitato il Comune e la Banca di Monte Pruno alla realizzazione di un museo, evidenziando l’importanza del lavoro svolto e preventivando una spesa di circa 75mila euro per attività di allestimento, restauro dei reperti e promozione del sito archeologico.
“Il progetto è piuttosto ambizioso ma, sono fortemente convinta che i tempi siano maturi perché il piccolo paese di Roscigno possa avere la giusta risonanza nel campo archeologico e culturale che merita”, ha detto la professoressa Ferrara.