CAMEROTA. Clima rovente tra maggioranza e opposizione. Nella giornata di ieri il capogruppo della minoranza, Pier Paolo Guzzo, aveva annunciato soddisfazione per la presunta sospensione dei lavori in località Lido Del Poggio per il depuratore. Le opere, infatti, stavano creando disagi ai bagnanti. Nel pomeriggio, però, gli interventi sono riprese ed ecco la nuova polemica sulla quale è intervenuto il sindaco Scarpitta.
“A distanza di 24 ore, siamo di nuovo qui a raccontare al popolo di Camerota un’altra verità – esordisce Scarpitta – Il capogruppo di minoranza si vanta sui social di aver fatto sospendere i lavori in mare in località Lido del Poggio avendo ottenuto l’ok da parte delle autorità competenti e, addirittura, si prende il lusso di dare consigli. Dopo poche ore, succede una cosa abbastanza strana. Il capogruppo ha la capacità di smentirsi da solo pubblicando un nuovo post dove porta a conoscenza che i lavori erano stati ripresi. Quante macchiette a distanza di poche ore. E’ incredibile”. Scarpitta, quindi, prova a raccontare la sua verità ovvero che “I lavori non erano stati sospesi”. “Durante la notte alcuni ignoti delinquenti hanno tranciato le cime che delimitano il campo boe dello specchio acqueo dove opera la draga – precisa il primo cittadino – Hanno in pratica sabotato i lavori. Questo ha costretto la ditta, appena gli operai si sono accorti dell’accaduto, a restare attraccati al molo e a non poter lavorare. Chi racconta macchiette, visto che il giorno prima aveva parlato con gli organi preposti chiedendo di fermare i lavori della condotta sottomarina indispensabili per la realizzazione del depuratore, vedendo alle prime luci del giorno la draga attraccata al molo, ha pensato di prendersi dei meriti scrivendo un post dove racconta di aver ottenuto la sospensione”.
Polemica finita? Neanche per sogno: il gruppo di opposizione “Camerota Riparte”, ha diramato in giornata un Comunicato Stampa di risposta al sindaco Scarpitta nel quale definisce la sua replica “un misto di demagogia, contraddizioni e retorica”.
“Il sindaco, ormai in caduta libera di consensi, reagisce in maniera scomposta dimostrando di non avere più il polso della situazione. Dopo oltre un anno di amministrazione la sua giustificazione di aver trovato una situazione disastrosa non convince più nessuno – fanno sapere dall’opposizione – D’altronde, chi può credere ad un sindaco che da un lato dichiara che tutti quelli che lo hanno preceduto sono responsabili della”mala politica di Camerota, e dall’altro tenta di accreditarsi i meriti per i lavori del depuratore, del porto, di palazzo Salerno, del Palazzetto dello sport, del mercato ittico, delle scuole, la riorganizzazione del servizio rifiuti avviata egregiamente da Enzo Del Gaudio, tutti ereditati dalle precedenti gestioni? Chi può credere ad un sindaco che parla di scatafascio degli ultimi 30 anni ma poi non ha disdegnato di fare accordi politici con il cugino Antonio Romano detto Toitto prendendosi così i voti della cosidetta mala politica? Chi può credere ad un sindaco che mistifica la realtà mentendo spudoratamente al punto da attaccare il nostro capogruppo Guzzo perchè era vicesindaco nel 2011 ma omettendo di dire che nello stesso anno lui era assessore? Lui parla di macchiette senza rendersi conto che non basta più il fotoromanzo sui social a convincere la gente che ormai osserva silente e rassegnata il progressivo degrado del paese”.
“I dati delle presenze turistiche sono allarmanti – dicono i consiglieri di Camerota Riparte Enzo Del Gaudio, Sara Infantini e Pierpaolo Guzzo – Non si era mai visto un inizio di stagione cosi negativo. Non basterà ad invertire la tendenza il tentativo, goffo e disperato, di accontentare con qualche lavoretto temporaneo tutti quelli che si lamentano sui social. Il sindaco Scarpitta in un anno ha colpito scientificamente al cuore categorie importanti per la nostra economia come pescatori, balneari e commercianti. Ha lasciato a casa decine di giovani del posto. È riuscito persino ad aumentare il costo degli abbonamenti dei residenti che usano il trasporto pubblico locale per andare a lavoro. Il sindaco Sceriffo usa il pugno duro con tutti, tranne che con la Soget ormai divenuta il braccio armato del salasso economico targato Scarpitta. Le frazioni sono completamente abbandonate. I dipendenti Yele aspettano ancora il pagamento degli stipendi arretrati che aveva promesso e che si è rifiutato di erogare bocciando in consiglio comunale la nostra mozione per i pagamenti diretti”.
“Se c’è qualcuno che deve chiedere scusa ai cittadini questo è il sindaco Scarpitta per averli illusi promettendo il cambiamento e la rivoluzione dei giovani – concludono – Ad un anno di distanza il sindaco Scarpitta ha mostrato il vero volto: ovvero la controfigura sbiadita del cugino Toitto”.