Riprendono gli scavi nel Santuario di Hera alla foce del Sele (Paestum), condotti dal Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, grazie ad una concessione ministeriale.
Dopo le straordinarie scoperte della scorsa estate, l’intervento di scavo, diretto da Bianca Ferrara e coordinato da Rachele Cava, sarà concentrato su un’area non ancora indagata, a Sud della grande strada arcaica.
L’area da scavare è stata scelta in seguito ai risultati delle indagini geofisiche realizzate nel luglio 2017, dirette da Maurizio Fedi e coordinate da Mauro La Manna del Dipartimento di Scienze della Terra, dell’Ambiente e delle Risorse della Federico II, che hanno evidenziato una serie di anomalie da verificare.
Il santuario di Hera alla foce del Sele, scoperto negli anni ’30 del ‘900 da Paola Zancani e Umberto Zanotti Bianco è uno dei più importanti luoghi di culto dell’antichità, la cui fondazione, secondo le fonti antiche, è avvenuta ad opera dei mitici Argonauti guidati da Giasone.
Dal 1987 l’Università di Napoli Federico II ha ripreso le indagini archeologiche, dirette da Giovanna Greco e da Juliette de La Genière dell’Università di Lille e nel 2010 i risultati degli scavi sono stati pubblicati negli Atti e Memorie della Società Magna Grecia.
Dal 2011 le esplorazioni condotte riguardano la cd. zona “C” dell’antico santuario di Hera, posta a 530 metri dal cuore dell’area sacra, dove sono stati individuati due edifici che si sovrappongono anche se con un diverso orientamento e appartenenti a fasi cronologiche diverse.
Quest’anno agli archeologi della Federico II e dell’Università della Calabria, si affiancherà anche una squadra di geologi e insieme saranno impegnati in una campagna di indagini multidisciplinari per l’individuazione di nuove aree di scavo.