POLLICA. La notizia della svolta nelle indagini per l’omicidio di Angelo Vassallo, con l’iscrizione nel registro degli indagati del carabiniere Lazzaro Cioffi, ridà speranza anche alla famiglia che nel febbraio scorso, con la richiesta di archiviazione, ha rischiato di veder concluso il caso senza un colpevole.
“Indagare un carabinieri è estremamente difficile quindi faccio un plauso ai magistrati” ha detto Dario Vassallo, fratello del Sindaco Pescatore al Tg1. “E’ una storia molto triste ma noi ci siamo spogliati del dolore personale e ne abbiamo fatto un dolore istituzionale – ha aggiunto – quindi ci sono milioni di italiani che voglio sapere la verità”.
Lazzaro Cioffi, già carabiniere della compagnia di Castello di Cisterna, è in cella nell’ambito di indagini della DDA di Napoli con l’accusa di aver favorito un gruppo di spacciatori di droga. Per il caso Vassallo è indagato di omicidio volontario in concorso, con l’aggravante del metodo mafioso. Già in passato qualcuno sostenne fosse in qualche modo implicato nel delitto, ma il suo nome non è mai finito ufficialmente nell’inchiesta.
“Se è stato lui ad uccidere Angelo dovrebbe avere il doppio della pena perché ha ucciso un sindaco e ha tradito l’arma dei carabinieri”, ha detto Dario Vassallo.
Intanto, stando ad alcune indiscrezioni, nella caserma dei carabinieri di Castello di Cisterna, finirono, poche ore dopo il delitto, i fotogrammi di un video registrato la sera dell’omicidio sul porto di Acciaroli. A portarli un altro carabiniere che in quel periodo si trovava a Pollica in vacanza insieme ad un altro militare. Entrambi furono sospettati di condotte tali da ostacolare le indagini ma l’ipotesi non trovò riscontri e l’inchiesta fu archiviata.