Omicidio Novelli, carcere a vita per Pasquale Cammarosano

Arriva la sentenza della Corte di Cassazione

Di Carmela Santi

Carcere a vita per Pasquale Cammarosano. La Corte di Cassazione ha confermato la condanna emessa in primo e secondo grado.

L’ex direttore dell’ufficio postale di Massa di Vallo della Lucania dovrà scontare l’ergastolo per l’omicidio di Carmine Novelli correntista del piccolo ufficio postale. La sentenza di terzo grado é arrivata nel pomeriggio di ieri.

I giudici hanno accolto la richiesta del procuratore generale che aveva chiesto la conferma dell’ergastolo.

L’intera vicenda giudiziaria ha inizio una circa quindici anni fa. Il corpo di Novelli, cinquantenne della frazione Massa, fu ritrovato nel marzo del 2001 avvolto in un sacco con mani e piedi legati, sul ciglio di una strada nei pressi del cimitero di Moio della Civitella. Le indagini per l’omicidio sono rimaste senza un colpevole per lunghi anni. Il colpo di scena dieci anni dopo, nel 2009, quando Cammarosano, all’epoca 56enne fu arrestato per gli ammanchi milionari sui conti correnti del piccolo ufficio postale di Massa. Le denunce presentate da una trentina di correntisti che fecero scattare le indagini all’interno dell’ufficio postale di cui era cliente anche Novelli. I controlli evidenziarono ammanchi per quasi un milione di euro.

Ben presto le due inchieste si incrociarono. I rilievi dei carabinieri della scientifica confermarono la corrispondenza tra le impronte digitali dell’indiziato con quelle rilevate sui sacchi in cui era stato rinchiuso il cadavere, e per l’ex dirigente postale si aprì nel 2010 il procedimento per omicidio. Su quelle impronte nel corso del processo per omicidio si è aperto anche un un giallo, perché i sacchi non sono più stati trovati e gli avvocati di Cammarano, Felice Lentini e Anacleto Dolce, hanno lamentato di non aver potuto eseguire i loro riscontri.

Cammarosano originario del centro cilentano era considerato da tutti persona onesta e perbene. Nessun contribuente avrebbe mai messo in dubbio la sua onestà. Una brutta storia che ha portato all’arresto a vita per l’ex direttore.

Soddisfazione per la sentenza di condanna arriva dai familiari di Novelli costituitisi parte civile e rappresentati dall’avvocato Agostino Bellucci: “ la famiglia dice – non è stata mai animata da intenti persecutori nei confronti dell’imputato ma semplicemente dalla necessità di avere giustizia con una decisione credibile”.

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