Processo Arco Naturale: arriva la sentenza. Condanna solo per l’ex sindaco

Il processo partì nel 2011 dopo una lunga indagine e il sequestro dell'area

Di Carmela Santi

Processo Arco Naturale, dopo otto anni arriva la sentenza. Partito nel 2011, dopo una lunga indagine che sfociò nel maxi sequestro dell’area naturale simbolo di Palinuro disposto dalla Procura della Repubblica di Vallo ed eseguito dalla Guardia Costiera, la vicenda giudiziaria ha visto coinvolti ben 18 imputati tra amministratori locali, funzionari e titolari di attività turistiche. Le ipotesi contestate sono andate dall’omissione in atti di ufficio, falso e abuso di ufficio e reati ambientali.

Nel mirino del forze dell’ordine soprattutto la realizzazione di un ponte in metallo sotto alla struttura monumentale dell’Arco Naturale.

La sentenza emessa nei giorni scorsi dal presidente del tribunale di Vallo della Lucania, Gaetano De Luca vede condannato ad un anno di reclusione e al pagamento delle spese processuali l’ex sindaco di Centola Palinuro Romano Speranza. Per lui anche l’Interdizione dai pubblici uffici per la durata della pena comunale sospesa. Lo stesso Speranza è stato assolto relativamente all’omesso controllo sul rilascio della concessione demaniale alla titolare della struttura turistica Arco Naturale.

Assolti perché il fatto non sussiste gli altri imputati tra chi con l’ex responsabile dell’ufficio tecnico comunale Giuseppe Caso, l’ex sindaco di Camerota Domenico Bortone, e i tre funzionari del Genio Civile, Antonio Sansone, Vincenzo Di Muoio, Baldo Amato. Reati andati in prescrizione quelli a carico degli altri imputati tra cui i titolari delle numerose attività turistiche insistenti nella zona arco naturale Gaetano Aprea, Antonio Aprea, Mauro Granito, Sergio Cherchi, Mauro Errico, Stefano Granito, Felice Ammirati, Gerardina Serva, Carmelo Saturno, Nicola Di Spirito, ed Emma Colombo.

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