La serata conclusiva del Premio artistico letterario Inula, organizzato dall’associazione Tuttinsieme di Marina di Camerota, è stata inaugurata dalla grande esibizione di Paola Tortora, figlia del compianto Maurizio Tortora, medico innamorato follemente del suo Cilento. Momenti di commozione e di incanto hanno abbracciato la performance dell’artista cilentana. Ne è seguito l’abbraccio con l’avvocato Marco Sansone, amico di Maurizio e conduttore della prima parte del Premio Inula.
«Abbiamo voluto incominciare così, non a caso, abbiamo chiesto all’artista Paola Tortora di ricordarci del dottore Maurizio Tortora a cui abbiamo voluto dedicare la terza edizione del Premio Inula – ha affermato l’avvocato Marco Sansone -. Il dottore Tortora è stato un’autorità delle due edizioni precedenti. E’ stato uno dei giurati ma soprattutto è stato quel luminare che ci deliziava delle sue opere risplendendo il dialetto del Cilento, narrandoci le sue poesie, parlandoci delle memorie dall’alto della sua saggezza».
Si è passati subito alla presentazione del libro del dottore Pietro Speranza, ‘Mare in tempesta’. «Per scriverlo ho passato qualche giorno a Lampedusa» ha rivelato l’autore raccontandosi all’avvocato Sansone. Intrecci, emozioni, paure e migranti. Soprattutto migranti e ciò che queste persone affrontano per scappare da un destino difficile per cercare di ritornare a vivere sulla nostra Terra. Sulla nostra Italia. Il dottore ha firmato le copie del libro e ha lasciato la scena al Premio Inula.
Parole di grande spessore etico e morale sono state spese anche da don Gianni Citro, parroco di Marina di Camerota, ideatore e organizzatore del ‘Meeting del Mare’ e presidente di giuria del Premio Inula.
Quest’anno, al Premio Inula, hanno partecipato 130 artisti con altrettante opere. Opere che sono pervenute da ogni parte d’Italia e anche dalla Croazia e dalla Francia. Soddisfatta la presidente dell’associazione Tuttinsieme, Giovanna Attanasio, che ha accolto sul palco il Sindaco di Camerota, Mario Salvatore Scarpitta, nonché presidente onorario dell’associazione Tuttinsieme; Teresa Esposito, Assessore alla Cultura; e Manfredo D’Alessandro, consigliere delegato allo Spettacolo.
Poesia
Il terzo posto nella sezione poesia è andato a Vincenzo Lamanna, che vive nel Cilento, a pochi chilometri da Marina di Camerota. Vincenzo ha partecipato con l’opera: ‘Ayel… bussa la marea al mio sopito cuore’
Secondo posto nella sezione poesia a Pietro Tafuro con “Lupi di mare”. Pietro Tafuro arriva da San Pancrazio Salentino in provincia di Brindisi ed è stato premiato dal Consigliere D’Alessandro.
Primo posto nella sezione poesia a Rita Muscardin con “Adriatico mare”. La sig.ra Rita Muscardin era in viaggio da Savona quando è stata costretta a rientrare per un problema in famiglia e non è potuta essere presente all’evento.
Narrativa
Terzo posto nella sezione narrativa a Mario Malgieri con l’opera ‘Il Viaggio di Enrico’.
Secondo posto nella sezione narrativa al Enrico Gandolfini con l’opera ‘Il nuotatore’. Lo stesso Gandolfini si è visto conferire una ‘menzione speciale’ da parte del Comune di Camerota. «Da una serata così articolata, dal clima particolarmente suggestivo grazie alla presenza di vecchi e nuovi amici, si vogliono ringraziare di cuore tutte le personalità provenienti da differenti realtà geografiche, con i loro racconti e tanti altri prossimi a raccontare. Ciò che accomuna tutti stasera, in questa suggestiva piazza, è l’interesse per Camerota, per il Premio Inula. La vostra presenza sempre più numerosa, ci sembra di buon auspicio per essere un punto di riferimento della cultura nel Cilento. Insieme, grazie al Premio Inula, molte potranno essere le figure di spicco ad ottenere un riconoscimento per meriti sociali, politici, culturali o in segno di ringraziamento per specifici atti d’amore per il nostro territorio. L’Assessorato alla Cultura ha deciso di conferire quest’anno una “menzione speciale” a chi ha , con attenzione particolare, parlato, scritto e rappresentato un sentimento sulla nostra terra, dimostrando un senso di attaccamento mai perso nel tempo. Questa sera si riconosce questa menzione ad Enrico Gandolfini, stimatissimo ed edotto personaggio dell’ambiente culturale, figlio del mare, del nostro tempo e del buon vento» ha letto l’Assessore Teresa Esposito dal palco.
Medaglia d’oro per la sezione Narrativa a Sara Galeotti con l’opera ‘A Voce Nuda’. Galeotti è una docente universitaria, insegna Diritto Romano. E’ giunta a Camerota da Roma.
A margine della manifestazione l’associazione Tuttinsieme ha premiato e ringraziato la giuria per il grande lavoro svolto negli ultimi mesi e ha annunciato tante novità per la quarta edizione del Premio Inula.
Cosa è Inula
Inula e per essere anche specifici diremo, Inula crithmoidesè una pianta diffusa nelle aree costiere del bacino del Mediterraneo che cresce sui litorali rocciosi, sulle dune e sui prati retrodunali salmastri. Il nome del genere, Limbarda, viene dal suo nome comune francese limbarde, mentre l’epiteto specifico crithmoides, si riferisce alla somiglianza con il finocchio di mare Crithmum maritimum.
Perché l’associazione Tuttinsieme ha voluto dare questo nome ad un premio letterario?
«Abbiamo bisogno di qualche parola in più. L’associazione Tuttinsieme è una aggregazione di amici, cittadini di questo paese che anni fa e per la precisione ormai dieci anni fa decisero di intraprendere un cammino mirato a produrre eventi per favorire la crescita sociale, culturale e sportiva in questo comune. Sono note a tutti i tanti appuntamenti annuali, ne cito qualcuno:
la Corsa del Mito, Luciammare, la Festa del Mare. A questi si è aggiunto, anni fa il Premio Inula, un concorso artistico letterario già proposto per due edizioni e questa di questa sera è la cerimonia di consegna dei riconoscimenti della sua terza edizione».
Perché Inula?
«Per un semplice motivo di valorizzare un’erba marina che non è solo autoctona di questo paese ma è tanto familiare ai cittadini di questo paese, in maggioranza i pescatori. In tempi remoti non c’era giorno che il pescatore non rientrava a casa senza un piccolo fascio di rami di erba marina (come la chiamavano in gergo i pescatori). Chi la aggiungeva ad una insalata, chi ne guarniva una minestra, chi l’apprezzava mangiandola così, al naturale. Una cosa è certa, questa erba grassa produce sostanze nutritive e vigorose. All’epoca non sempre a tavola c’era un piatto, chi pescava forse un pesce, chi coltivava forse un ortaggio e quando erano pochi i prodotti per fare una pietanza si mescolavano tutti in un piatto. L’inula è parte della nostra vita, Inula è parte della nostra storia, Inula è parte della nostra memoria…e noi abbiamo l’obbligo di valorizzarla…sentiamo romanticamente l’impegno di farla conoscere insieme alle nostre tradizioni».