Con l’estate 2018, su 24-30 tratte autostradali, arriva il nuovo sistema di controllo della velocità media che sostituirà i tutor.
«Insieme ad Autostrade per l’Italia individueremo quelle tratte che sono più interessate dall’esodo», annuncia il prefetto Roberto Sgalla, direttore centrale per la Polizia Stradale, Ferroviaria, delle Comunicazioni e per i Reparti Speciali della Polizia di Stato, parlando con i giornalisti, a margine della presentazione delle attività della Fondazione Ania. Il 10 aprile scorso una sentenza della Corte d’Appello aveva imposto lo spegnimento dei tutor per la violazione di un brevetto depositato dall’azienda Craft di Greve in Chianti.
Dopo la sentenza, Autostrade per l’Italia aveva spiegato che il sistema non sarebbe stato rimosso dalla rete, ma sostituito «immediatamente» con uno di tipo diverso. Ora il nuovo sistema di rilevazione, che calcola come il tutor la velocità media lungo un tratto di strada e non lo sforamento dei limiti in un singolo punto, è pronto a entrare in funzione.
In attesa dell’entrata in attività del nuovo strumento restano comunque attivi gli altri sistemi di controllo della velocità, con le pattuglie di polizia e gli autovelox. Secondo i dati diffusi da Autostrade per l’Italia, l’impiego dei tutor, installati nel 2004 in collaborazione con la Polizia stradale, il ministero dei Trasporti e le associazioni dei consumatori, ha ridotto del 70% il numero dei morti sulla rete autostradale, grazie a una diminuzione del 25% della velocità di picco e del 15% di quella media.