PISCIOTTA. Il 12 giugno 2017 si sono tenute le elezioni amministrative nel Comune di Pisciotta. Ad un anno di distanza il comitato Trasparenza e Legalità fa un bilancio dell’operato dell’amministrazione guidata dal sindaco Ettore Liguori, al suo secondo mandato consecutivo.
Diversi gli aspetti controversi ad essere sottolineati, a partire “dall’incompatibilità del consigliere e vicesindaco Sergio Di Blasi” con l’Ente che ha speso “diecimila euro di consulenze legali per temporeggiare e cercare di contestare quanto scritto negli atti ufficiali”, ovvero che “il Comune di Pisciotta detiene il 3,11% delle azioni della Yele”.
Proprio la società che si è occupata della raccolta rifiuti rappresenta un altro motivo di polemica: il comitato ricorda lo scioglimento della stessa “per mancata approvazione dei bilanci 2014 e 2015” ed ancora la questione “degli operai licenziati e il buco di svariati milioni di euro”.
L’attenzione è poi puntata sulle assunzioni al comune di Pisciotta ed in particolare “la moglie dell’ex sindaco Aniello Mautone e il fratello dell’assessore Antonio Greco“; le dimissioni del segretario Laurenzano e del responsabile servizio finanziario Capozzolo e il declassamento dei responsabili di servizio Positano e Montuori.
Dito puntato anche sulle opere pubbliche “non ancora completate”, in riferimento a “quelle cominciate dal’amministrazione Festa”. Critiche per le nuove luci “che hanno lasciato al buio vie e spazi comunali prima regolarmente illuminati” e sul dragaggio del porto, rivelatosi “un danno e una beffa”.
Il comitato “boccia” l’amministrazione comunale anche per la mancata fermata del Frecciarossa e la soppressione del Giudice di Pace. Infine polemiche vengono mosse sulle spese: 30mila euro di incarichi legali e 130mila “per un Puc che non potrà essere adottato”.