Capaccio Paestum, situazione politica incandescente. Sica: anno di stallo totale, Palumbo a casa

"Anno di stallo totale, di selfie, di auto esaltazione, di provvedimenti familiari, di mortificazione di imprese e tecnici capaccesi"

Di Filippo Di Pasquale

CAPACCIO PAESTUM. La situazione politica nella città dei templi appare sempre più incandescente dopo che il sindaco Franco Palumbo ha annunciato il rimpasto della giunta, iniziato con l’addio dell’assessore Giuseppe Troncone.

In molti ritengono la sua maggioranza a rischio e non credono all’ipotesi di una staffetta all’interno della squadra di governo già concordata. A gettare benzina sul fuoco anche l’ex sindaco Enzo Sica che dopo aver ricordato i grandi propositi di Palumbo in campagna elettorale non esita a definire il suo primo anno di amministrazione come “di stallo totale, di selfie, di auto esaltazione, di provvedimenti familiari, di mortificazione di imprese, tecnici capaccesi a favore di scienziati di importazione”.

L’ex sindaco è critico anche sull’addio a Troncone: “Con cattiveria ha annunciato di mandare a casa chi con educazione e garbo stava facendosi da parte senza nemmeno sbattere la porta. Ha mortificato delle persone che in questi mesi passati hanno dovuto fare i salti mortali per cercare di coprire la gravità delle sue sparate, delle sue esternazioni, dei tanti provvedimenti proposti alla giunta e di fatto inattuabili”.

“Siamo preoccupati, e non per chi sarà scelto come assessore ora, ma per questo metodo di governo fatto di arroganza, egoismo, opportunismo e cattiveria”, evidenzia Sica a proposito della nomina dei nuovi assessori. “Se c’è qualcuno che deve andare a casa, questi è il signor Palumbo”, conclude.

Intanto le prossime teste a saltare potrebbero essere quelle degli assessori Claudio Apresa e Teresa Palmieri. Si salverebbero dai propositi di rimpasto soltanto Franco Sica e Maria Antonietta Di Filippo.

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