AGROPOLI. E’ passata una settimana esatta da quando, il primo giugno scorso, l’amministrazione comunale ha imposto la sosta a pagamento sul parcheggio “Gino Landolfi”. Un provvedimento in netta controtendenza rispetto alle scelte fatte dal sindaco Franco Alfieri che un decennio fa decise di trasformare il campo sportivo in una grande area di sosta a servizio del centro cittadino, assicurando che sarebbe sempre rimasta gratuita. In effetti così è stato fino a pochi giorni fa quando l’esecutivo Coppola ha deciso di cambiare rotta.
Eppure il week end successivo all’adozione del provvedimento aveva fatto ben sperare: il 2 giugno, infatti, il centro cittadino di Agropoli era pieno di cittadini e vacanzieri e di riflesso l’ex campo Landolfi. Ciò è stato possibile anche grazie agli eventi sportivi organizzati in città (gare nazionali di atletica e volley). Da lunedì, invece, ecco una nuova crisi dell’isola pedonale e delle aree di sosta. A confermarlo sono i commercianti, i più penalizzati dal provvedimento.
“Purtroppo dopo un buon week end, con il ritorno alla normalità, abbiamo registrato un calo delle presenze e delle vendite in tutto l’arco della giornata”, denuncia un esercente di via Piave. Un’altra negoziante è molto più critica: “è stata una scelta inopportuna in un momento in cui l’isola pedonale già soffriva”.
Ma vi è anche chi non si mostra del tutto critico con la trasformazione del parcheggio Landolfi in area a pagamento: “Ben venga la sosta a pagamento ma sarebbe opportuno trovare altre soluzioni come delle sbarre che consentano agli automobilisti di prendere un ticket all’ingresso e all’uscita di pagare soltanto per il tempo effettivo della sosta, prevedendo anche che per la prima mezz’ora non si paghi, in modo da favorire chi deve acquistare qualcosa. Infine andrebbero comunque garantiti degli stalli gratuiti”.
C’è poi chi si è organizzato per provare a porre un freno ai disagi: “Ai clienti che acquistano da me, dice una negoziante, su richiesta restituiamo l’euro del parcheggio” .
“Sarà contento il Comune che ora avrà qualche soldo in più nelle casse, ma noi ne paghiamo le conseguenze”, conclude laconicamente un esercente di corso Garibaldi.