I prodotti cilentani in vetrina nell’est Europa

Protagonisti assoluti i comuni di Giungano e di Capaccio Paestum

Di Comunicato Stampa

«È stata una grande vetrina per il nostro territorio e per i nostri prodotti. Confrontarsi su scenari internazionali e aprirsi verso nuovi mercati sono per noi, che rappresentiamo una piccola realtà, una speranza serie e concreta per il futuro soprattutto dei nostri giovani». Con questo parole il sindaco di Giungano, Giuseppe Orlotti, ha commentato il viaggio in Lituania di una delegazione comunale in occasione della “Litexpo-Agrobalt 2018”, una delle più importanti fiere dedicate all’agricoltura, svoltasi nei giorni scorsi nella capitale dello stato baltico. Il piccolo comune collinare è stata affiancato in quest’attività di promozione del territorio dal Comune di Capaccio Paestum, che rappresenta a tutti gli effetti la porta del Cilento e che con i suoi magici templi è un’icona mondiale del nostro territorio. «Solo lavorando in sinergia si possono ottenere risultati validi. – aggiunge il primo cittadino di Giungano – Se non superiamo gli steccati di campanilismo che spesso dividono le nostre comunità, diventerà ogni giorno proporsi e confrontarsi soprattutto con realtà molto più grandi. Ringraziamo per la collaborazione il Comune di Capaccio Paestume e siamo aperti a ogni tipo di collaborazione, così come abbiamo sempre fatto, anche con le altre realtà limitrofe perché l’unione fa la forza». A suggellare questo legame con il Paese baltico, che ha visto lo scorso marzo dei tour operator lituani visitare il Cilento, è stata anche la presenza del Primo Ministro della Lituania, Saulius Skvernelis, del ministro dell’Agricoltura lituano, Giedrius Surplys, e dell’ambasciatore italiano a Vilnius, Francesco Fransoni, oltre a una rappresentanza della Commissione Agricoltura della Comunità Europea. Presente, quindi, una delegazione del Comune di Giungano, con l’Assessore al Turismo del Comune di Giungano, Franco Russomando; dei presidente e vice presidente dell’Associazione ‘Cilentum Pizza’, Pietro Manganelli e Giuseppe Coppola.

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