Morte di Massimiliano Malzone: sette gli indagati

I medici avrebbero tenuto comportamenti "negligenti e imprudenti"

Di Redazione Infocilento

Sette persone, sanitari dell’ospedale di Sant’Arsenio, sono state iscritte nel registro degli indagati per la morte del 39enne di Montecorice Massimiliano Malzone. L’accusa per loro è di aver tenuto comportamenti “negligenti ed imprudenti nonché omissivi del monitoraggio del profilo cardiologico del paziente durante il trattamento farmacologico neurolettico”.

Soltanto due settimane fa il Gip aveva respinto la richiesta di archiviazione poiché “risulta incontrovertibile la circostanza che l’arresto cardiaco che ha condotto alla morte Massimiliano Malzone sia stata una conseguenza diretta dell’azione sinergica dei vari medicinali neurolettici somministrati alla vittima, dal 28 maggio, durante la degenza in regime di Tso”.

Sant’Arsenio: respinta la richiesta di archiviazione per morte di Massimiliano Malzone

Malzone, originario di Montecorice, è deceduto nel 2015 dopo 12 giorni di ricovero in regime di Tso.
Secondo la perizia del consulente Adamo Maiese il decesso non era da porre in correlazione causale con il trattamento sanitario “non essendo evidenziabili profili di imperizia, imprudenza e negligenza”, nonostante ciò, però nella relazione si sottolineava una possibile correlazione tra il decesso e i neurolettici assunti durante la degenza in ospedale. Per questo la famiglia di Malzone ha deciso di andare avanti nel procedimento penale accusando, tra l’altro, costrizioni fisiche subite dal 39enne. Infine, secondo i legali, vi sarebbero state contraddizioni nella stessa perizia considerato che gli esami del sangue avrebbero evidenziato una dose di uno dei farmaci superiore al livello terapeutico.

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