SAN PIERO AL TANAGRO. «Insieme si può… superare la paura del “diverso”, imparare a gestire il disagio e l’impotenza che familiari di/e persone affette da sindrome di down vivono». Un messaggio, questo, forte e carico di speranza per tutte le persone che vivono le varie difficoltà legate alla sindrome di Down, più propriamente trisomia 21 e, in passato, mongoloidismo, condizione cromosomica causata dalla presenza di una terza copia (o una sua parte) del cromosoma 21.
La nascita di un figlio con la sindrome di Down rappresenta un evento fortemente stressante e potenzialmente disorganizzante per l’equilibrio familiare e della coppia coniugale, vissuti ambivalenti, carenza di informazioni e isolamento sociale possono contribuire ad aggravare le difficoltà genitoriali nell’accettare il problema e farvi fronte. In tal senso, poter contare invece su valide reti di sostegno sociale, oltre all’assistenza specialistica può essere fondamentale. A lanciare il messaggio di speranza è Marianna D’Alessio, che con grande forza ha deciso di scrivere una lettera per poter condividere insieme ad altre persone la fortuna di aver trovato un valido supporto ed aiuto in merito.
«Sono la sorella di Eleonora, una bellissima ragazza di 21 anni, di San Pietro al Tanagro. E’ affetta dalla sindrome di down. Fin da piccola, abbiamo cercato di darle tanti stimoli per evitare che si chiudesse in sé stessa e non accettasse la sua condizione. Ringraziando Dio ( per chi ci crede) è cresciuta, oggi è diventata una donna e a giorni sosterrà l’esame di maturità. Nel suo mondo, da dicembre 2017, c’è anche l’Associazione Italiana Persone Down sede di Potenza, anche se frequenta la sede distaccata di Villa d’Agri. L’associazione, oltre ad essere un valido supporto per i genitori, è anche una grande famiglia per i ragazzi. Al suo interno organizza tante attività, pur non mancando le difficoltà burocratiche, logistiche, ma l’impegno, la dedizioni e il cuore delle persone che ci lavorano fanno sì che tutto volga al meglio. Una delle attività più importanti è l’ATL (Associazione tempo libero), in cui si esce per fare shopping, mangiare una pizza fuori, organizzare le proprie vacanze; insomma, si tende all’autonomia dei ragazzi nel senso più largo del termine, sempre considerando i limiti di ciascuno di noi e cercando di superarli, così da migliorarci. Con queste brevi righe, voglio diffondere il messaggio di speranza e condividere l’aiuto che stiamo ricevendo così che altre famiglie che vivono la nostra stessa condizione possano avvicinarsi all’Associazione, ricordando che non è semplice perché ci sono tante paure da affrontare…Ma INSIEME SI PUO’».