Otto funzionari e pubblici amministratori del Comune di San Mauro Cilento e un imprenditore del salernitano sono stati arrestati con l’accusa a vario titolo di concussione, corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, abuso d’ufficio, turbata libertà degli incanti, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e falso ideologico.
Le nove persone sono finite ai domiciliari. Tra questi il sindaco sindaco Carlo Pisacane, gli assessori Feranando Marrocco e Angelo Di Maria, due consiglieri comunali (Fabrizio Cusatis e Pasqualino Volpe), il segretario generale Claudio Auricchio, dei funzionari dell’ufficio tecnico e ragioneria (Franco Volpe e Angelo Cilento), l’amministratore di una ditta di trasporti operante nel settore rifiuti (Alfonso Palmieri).
Le indagini sono state avviate nel 2016 dai carabinieri di Pollica dopo la denuncia del presidente di una cooperativa che aveva dichiarato di aver subito pressioni dal sindaco e dal responsabile dell’ufficio tecnico al fine di “costringere la donna a rinunciare al servizio di trasporto scolastico allo scopo di favorire una ditta diversa a cui l’incarico venne successivamente assegnato mediante una procedura illecita di affidamento diretto del servizio”. Da qui le indagini si sono estese ad altri settori e sarebbero emerse vicende illecite nell’affidamento del servizio di raccolta rifiuti, d’acquisto di una pulisci spiaggia, di affidamento della ludoteca comunale e di vicende relative all’assunzione di personale.
Particolarmente grave, secondo la Procura, proprio l’assegnazione del servizio di raccolta rifiuti: viene contestato a sindaco e ad un consigliere di aver preventivamente concordato con l’imprenditore affidatario le modalità e condizioni economiche dietro promessa, poi mantenuta, dell’assunzione di personale presso la ditta affidataria.