VALLO DELLA LUCANIA. «Approvato dal Consiglio Direttivo il Piano di utilizzo degli Immobili del Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano e Alburni». Lo ha annunciato il presidente Tommaso Pellegrino, precisando che «Si tratta di un lavoro di particolare importanza, che prevede oltre alla definizione di utilizzo di ogni immobile di proprietà del Parco, la risoluzione di ben 32 immobili in comodato, che ritorneranno a disposizione dei Comuni, per poter sviluppare una programmazione che possa essere utile alle nostre Comunità».
L’atto approvato dall’Ente arriva dopo una ricognizione degli immobili nella propria disponibilità, tra fabbricati e terreni. 51 complessivamente, dei quali 18 di proprietà e i restanti affidati dai Comuni in comodato. Di questi ultimi 32 torneranno ai proprietari, ovvero i comuni di Bellosguardo, Cannalonga, Castel San Lorenzo, Celle di Bulgheria, Corleto Monforte, Giungano, Laurino, Lustra, Magliano Vetere, Monte San Giacomo, Novi Velia, Ottati, Piaggine, Roccagloriosa, Sacco, San Giovanni a Piro, San Mauro La Bruca, San Pietro al Tanagro, S. Arsenio, Sessa Cilento, Sicignano degli Alburni, Stio, Torre Orsaia, Provincia di Salerno. Resteranno al Parco, come programmato nelle scorse settimane dal direttore Romano Gregorio, i sette rifugi in legno sul Monte Cervati a Sanza. Questi ultimi verranno però affidati a privati. Una procedura che si seguirà anche per altri immobili.
Il Parco gestirà direttamente soltanto Villa Matarazzo a Castellabate; Palazzo Santamaria a Teggiano; Tenuta Mainenti e Tenuta Montisani a Vallo della Lucania. In questo modo sarà possibile valorizzare strutture e terreni e il Parco ridurrà drasticamente le spese.