Vallo della Lucania: la piscina per la riabilitazione dovrà essere smantellata e ricostruita

La struttura non è più a norma

Di Carmela Santi

VALLO DELLA LUCANIA. La piscina di riabilitazione, chiusa da oltre dieci anni, non è più a norma. Per tornare in funzione dovrà essere smantellata e ricostruita. Si prevedono quindi tempi lunghi.

Non lascia spazio a dubbi la risposta di Antonio Giordano, direttore generale dell’Asl di Salerno, sollecitato sulla vicenda da Gigi Ruggiero, portavoce dei disabili del Cilento. Il direttore ribadisce che la situazione non è di facile soluzione. In una lettera denuncia inviata al manager dieci giorni fa Ruggiero, da anni sulla sedia a rotelle, ricordava la battaglia fatta per ottenere il finanziamento necessario ad effettuare i lavori presso la struttura. «È urgentissimo – la richiesta di Ruggiero – il progetto di riqualificazione della piscina, inutilizzata e ridotta a deposito da ben 12 anni, e dell’immobile che la ospita. Sono evidenti i problemi strutturali che lo stesso direttore del centro, il dottore Lamanna, ha sollevato con segnalazioni e documentazione scritta». La vicenda invece è un po’ più complicata. Il manager Giordano ribadisce che non c’è alcun finanziamento dedicato alla struttura, e per riaprire la piscina non saranno sufficienti i lavori di messa in sicurezza. L’impianto non è più a norma, quindi dovrà essere del tutto rifatto.

La piscina da tempo versa in uno stato di degrado e abbandono. A causa degli olezzi nauseabondi che provengono dai bagni, e della totale impraticabilità della struttura, chi deve svolgere terapia riabilitativa è costretto a recarsi in altri centri, distanti chilometri.

Ruggiero non è disposto a fermare la sua battaglia e rivolge un appello anche ai politici del territorio. «È possibile – dice – che tanti utenti diversamente abili siano costretti a subire le lungaggini burocratiche, non potendo usufruire per tanto tempo di un servizio così importante per la salute?».

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