POLLICA. Nuovi guai giudiziari per Bruno Humberto Damiani. L’uomo per anni al centro dell’omicidio di Angelo Vassallo, è ora accusato di sequestro di persona ai fini di estorsione, appropriazione indebita in concorso e lesioni personali. Con lui, davanti al Gup Ubaldo Perrotta, anche il padre Giuseppe. Il procedimento era stato inizialmente aperto dinanzi al Tribunale di Vallo della Lucania e poi trasferito a Salerno perché di competenza dell’Antimafia.
I fatti risalgono al 6 marzo del 2006, padre e figlio assieme ad altri, stando alle accuse, si sarebbero recati con la propria auto a Montecorice, presso l’abitazione di Francesco Malzone, politico locale, alle 22.30 della sera: lo avrebbero prelevato, portato presso un’altra casa e qui, dopo averlo denudato, lo avrebbero preso a schiaffi, sfiorandogli viso e ventre con un tubo di rame.
Poi lo avrebbero inchiodato ad una sedia, legandogli mani e piedi, stile «incaprettamento», precisa il pm della Dda Marco Colamonici, costringendolo a firmare una dichiarazione confessoria con la quale si assumeva la responsabilità, assieme a Giovanni Romiti della redazione e della diffusione di volantini di denuncia che circolavano contro l’amministrazione comunale. Quindi minacciandolo di morte se avesse presentato denuncia ai carabinieri. Il tutto provocandogli escoriazioni e lacerazioni aggravate dal fatto di aver commesso le violenze con un tubo di ferro ed agendo in un orario serale che impedì alla vittima di difendersi.