Il reddito medio rivalutato degli avvocati, tra il 1996 e il 2016, è calato del 29% da 54.190 euro agli attuali 38.437 euro: il dato è emerso dalla anticipazione del Rapporto 2018 “Percorsi e scenari della avvocatura italiana” elaborato dal Censis e illustrato nella tavola rotonda di apertura dei lavori di “ASLA Diritto al Futuro”, il primo evento in Italia dedicato agli avvocati del futuro svoltosi a Palazzo Mezzanotte a Milano.
Oltre duemila sono stati i partecipanti che – nel corso della giornata – hanno ascoltato esperti, studiosi, operatori ed esponenti di spicco del panorama economico, sociale, culturale, artistico, sportivo nazionale e internazionale – tra i relatori intervenuti Richard Susskind, Scott Westfahl, Gianrico Carofiglio, Rita El Khayat, Tara Gandhi, Kathleen Kennedy, Emma Marcegaglia, Fernanda Contri, Manuela Di Centa, Oscar di Montigny, Gianni Canova e il robot Pepper (powered by IBM) – confrontandosi sui grandi temi dell’innovazione e sulla professione del domani.
A livello nazionale, sono oltre 242 mila gli avvocati residenti in Italia al 31 dicembre 2017, lo 0,4% in più rispetto all’anno precedente (pari a circa mille professionisti), in flessione rispetto alla media degli ultimi anni del tasso di crescita degli avvocati iscritti agli albi.
Nonostante il Censis registri un calo del numero di iscritti alle lauree magistrali in giurisprudenza – ben 12.700 iscritte in meno a cui si aggiungono meno 10.500 studenti maschi – il questionario evidenzia le positive aspettative degli avvocati sul proprio futuro: aumenta, infatti, la percentuale di chi crede che tra due anni la propria condizione sarà migliorata.
“In Italia l’avvocatura produce un volume d’affari di quasi 13 miliardi di euro – dichiara l’avvocato Giovanni Lega, presidente di ASLA – un dato in crescita dello 0,5% rispetto all’anno precedente e più che triplicato negli ultimi venti anni: passato dai 4 miliardi di euro del 1996; ai 9,2 miliardi di euro del 2006 e ai 12,9 miliardi di euro del 2016. Rappresentiamo un importante comparto che quotidianamente si confronta con imprese, multinazionali, PMI, mondo della finanza, associazioni, pubblica amministrazione e privati cittadini.
Abbiamo fortemente voluto “ASLA Diritto al Futuro” per riflettere sulle prospettive e sulle opportunità che hanno, in particolare, i giovani professionisti che oggi si affacciano al mondo della avvocatura: agli avvocati di domani saranno richieste non solo una preparazione giuridica, ma anche competenze di gestione manageriale, tecnologia, digitale, intelligenza artificiale.
Così come è realtà il mondo dell’Industria 4.0, abbiamo avuto oggi la conferma che, anche per gli Studi legali, si sia alle soglie dei Servizi 4.0.”
Secondo il rapporto “I numeri dell’avvocatura” – redatto annualmente dalla Cassa Forense – la Lombardia fa registrare il volume d’affari più alto a livello nazionale, €56.309 per le avvocate e €168.427 per gli avvocati, una media di €111.030 avvicinata esclusivamente da quella del Trentino Alto Adige (€102.236). Staccate, di molto, le altre regioni: €76.975 per il Veneto, €73.942 per il Lazio, €72.246 per la Valle d’Aosta. Volume d’affari medio più basso per la Calabria con €22.671.
Con €67.382 la Lombardia è anche la prima regione in Italia per reddito medio annuo, reddito medio più basso, invece, per la Calabria con €17.587, la regione più densamente popolata di professionisti a livello nazionale. Con €39.028, il Trentino Alto Adige è dove le avvocate guadagnano mediamente di più.
L’ordine più ricco d’Italia è quello di Milano con €83.901 medi annui, dato comunque in flessione rispetto all’anno precedente. Segue Roma con 55mila euro medi annui, poi Genova con 54 mila e Bergamo con 50 mila euro medi annui. Un avvocato in attività al Sud e nelle Isole guadagna circa 33 mila euro in meno rispetto a un professionista attivo al Nord, divario che diventa ancor più rilevante se si calcolano esclusivamente i redditi medi degli avvocati uomini: 30.933 euro annui per un avvocato attivo nel meridione, 59.291 per chi lavora al Centro e 78.673 per il Nord.
La Campania, con 34.330 avvocati, conta il maggior numero di professionisti sul territorio regionale, il 14,2% del computo nazionale; seguono la Lombardia (33.601) e il Lazio (33.371).
La distribuzione dei professionisti all’interno dello Stivale non risulta omogenea, è infatti molto variabile a livello territoriale: si passa da oltre sette avvocati ogni mille abitanti in Calabria ai 3,4 della Lombardia. Valle d’Aosta regione meno densamente popolata di professionisti con 1,4 avvocati ogni mille abitanti, seguono il Trentino Alto Adige (1,8 ogni mille abitanti), Friuli Venezia Giulia (2,1) e Piemonte (2,3). 5,9 professionisti ogni mille abitanti per la Campania; 5,7 per il Lazio e 5,4 per la Puglia.
“Desidero ringraziare tutti coloro che hanno preso parte alla giornata di lavori – conclude il Presidente Lega – che ha dimostrato la passione e la voglia di crescere dei giovani professionisti, pronti e desiderosi di confrontarsi con le sfide che la professione si trova oggi ad affrontare: la necessità di nuovi percorsi formativi, lo sviluppo delle potenzialità del mondo digitale e delle nuove tecnologie.”