Mercoledì 16 prove generali della ricerca Piranesi a Paestum nel Parco Archeologico di Paestum. Protagoniste le allieve del Corso di Progettazione Tessile e Moda dell’Istituto d’ Istruzione Superiore Cenni Marconi di Vallo della Lucania che hanno lavorato a un importante studio partito un anno fa dall’analisi delle tavole di Giovan Battista Piranesi, incisore e architetto veneziano che dedicò venti tavole alle vedute di Pestum, nel 1777- 78. La ricerca, fortemente voluta dal dott. Gabriel Zuchtriegel, è stata seguita in tutte le fasi progettuali dalla Professoressa Mascia Milito, con la collaborazione delle Professoresse Gerardina Leo e Giovanna Spinelli e dell’assistente tecnico Rosa Cammarosano.
Il 2018 è l’anno europeo del patrimonio culturale. Promossa dal MIBACT, anche in collaborazione col FAI, l’istituzione di questa speciale motivazione dedicata alla riscoperta dell’immenso patrimonio culturale dell’Europa nasce dalla necessità di far maturare – soprattutto tra le giovani generazioni – lo sviluppo della coscienza storica e di appartenenza alla comunità locale, alla comunità nazionale e all’intera civiltà europea. In questo contesto nasce anche questa ricerca-azione che, avviata un anno fa, parte proprio dalla conoscenza del patrimonio architettonico e culturale del nostro territorio, tra le mete del Grand Tour del Settecento. Giorno 28 Maggio, all’imbrunire, le allieve dell’ Iis Cenni Marconi riprodurranno con un tableaux vivant una della tavole di Piranesi. La ricerca si basa sull’approccio della living history e sulla metodologia che R. Jackobson definisce di “traduzione intersemiotica”, traduzione che si verifica quando da un codice si opera un passaggio ad altri codici, in questo caso da un’incisione con una didascalia a una scena di teatro, con tableaux vivants. Nel corso dell’anno scolastico le allieve hanno disegnato le tavole del Piranesi, hanno cucito gli abiti e interpreteranno giorno 28 i personaggi che animano le tavole di Piranesi. In questa ricerca-azione si intersecano varie discipline, dalla storia, all’archeologia, dal disegno al teatro. Il grande incisore veneto realizzò una serie di incisioni intitolata Differents vues de Pesto (“Diverse vedute di Paestum”) che ebbero il merito di diffondere l’interesse per i templi dell’antica città romana. Nelle sue incisioni, Piranesi offre una prospettiva unica di Paestum: i templi sono maestosi, emergono da un’ingombrante boscaglia e, anzi, ne sono essi stessi parte, dato che le rovine sono coperte di vegetazione e offrono riparo a pastori, contadini, pellegrini, cavalieri, vagabondi. La potenza evocatrice dell’arte di Piranesi è tale che i templi di Paestum ci appaiano quasi inquietanti, tanta è la loro grandezza e tanto arditi sono gli scorci prospettici adottati dall’artista: se ne ricava un senso del sublime che anticipa anche il romanticismo. Con le visioni ricche di pathos delle sue figure anche oniriche, non solo grottesche e reali, e con il loro protratto allegorismo si evince quella che è la modernità della mente nera di Piranesi, così definito da M. Yourcenauer che rimase affascinata dalle prospettive dell’artista. Ricordiamo che alle sue vedute su Paestum è dedicata una delle ultime pubblicazioni di Gabriel Zuchtriegel “Piranesi a Paestum, il suono dell’architettura “ Artem edizioni. Secondo Zuchtriegel “Al di là del fascino dei suoi disegni, Gian Battista Piranesi rimane una figura enigmatica, piena di contraddizioni – spiega Zuchtriegel – da un lato è radicato nella cultura barocca, dall’altro anticipa il romanticismo. Ho cercato di colmare le tante lacune nella sua storia un po’ con la speculazione, un po’ con la musica. Perché nella storia della musica c’è la stessa affinità oscura tra barocco e romanticismo, si pensi per esempio a Chopin e Gounod…”.