AGROPOLI. Nuovo esposto relativo alla gestione dei beni culturali in città. Dopo il castello, a finire sotto i riflettori è il Palazzo Civico delle arti di Agropoli. Giuseppina Farro e Rossella Cavallo, in passato attive in cooperative selezionate dal Comune per attività di promozione turistica e accoglienza nei luoghi culturali della città, hanno presentato una richiesta di chiarimenti sul museo sito presso l’ex pretura, segnalando diverse criticità anche a carabinieri e guardia di finanza.
A finire sotto accusa è la gestione della struttura. Il servizio di accoglienza era stato svolto dalla cooperativa Le Muse il cui contratto è scaduto lo scorso 22 aprile. Eppure, in seguito ad un sopralluogo, si è riscontrato come “tre persone, socie/lavoratrici della suddetta cooperativa, si occupino, a tutt’oggi, dell’apertura, chiusura e accoglienza nel museo”, si legge nella nota. Ma i problemi non finiscono qui: si evidenzia anche come i locali di quella che doveva essere una mostra archeologica temporanea, siano chiusi soltanto con lucchetto e catena e che “il sistema di allarme non è funzionante”.
Da qui si aprono una serie di interrogativi: se “esistono contratti, accordi, determine, delibere, etc che autorizzino la presenza del personale della Cooperativa Muse presso il “museo” con motivazioni, in quanto più volte abbiamo provveduto a segnalare a codesto Ente la “mala gestio” sociale, umana e professionale della cooperativa, che in tre anni non ha realizzato alcuna attività prevista nel progetto presentato in fase di gara oltre ad abusare del servizio di accoglienza in luoghi pubblici”.