La festa di San Michele Arcangelo: il miracolo della Grotta dell’Angelo

La devozione per l'Arcangelo, tra realtà e leggenda

Di Katiuscia Stio

SANT’ANGELO A FASANELLA. Il paese, fulcro della Valle del Fasanella, scrigno che racchiude tesori naturali e artistici di grande valore, celebra martedì 8 maggio, San Michele Arcangelo.

La grotta dell’Angelo

Dalle indagini storico-archeologiche effettuate nel corso degli anni, si evince che la grotta di San Michele era utilizzata già nell’età preistorica come rifugio. Diversi millenni più tardi, la grotta divenne un Santuario cristiano consacrato a San Michele. Questa era la sorte della maggioranza delle grotte adibite a funzioni religiose.
Esse venivano generalmente dedicate al culto del Santo condottiero poiché, secondo la tradizione, questo corrispondeva al Suo volere, la cui prima apparizione sarebbe avvenuta proprio in una grotta.

Il culto di San Michele Arcangelo

Il culto micaelico era molto diffuso in Campania e in generale nel meridione d’Italia, a causa della presenza sul territorio del popolo dei Longobardi giunti dal nord dell’Europa. Questi, dopo essersi convertiti al cristianesimo, decisero di eleggere San Michele come loro protettore. La ragione di questa scelta è forse dovuta al fatto che San Michele Arcangelo, il condottiero delle milizie di Dio che aveva combattuto contro le orde di Satana, veniva da loro istintivamente associato ad Odino, l’antico dio norreno protettore dei guerrieri.

La leggenda del falcone

Tuttavia, nel caso della grotta di Sant’Angelo a Fasanella, esiste una leggenda che fa risalire la sua scoperta a Manfredo, principe di Fasanella, il quale vide il suo falcone da caccia entrare in una fenditura della roccia, da cui proveniva un’incantevole melodia.
E così, tornato alla ricerca del falcone con un seguito di servitori, il principe scoprì la grotta. Al suo interno vi trovò un altare alle cui spalle vi era una parete sulla quale egli riconobbe l’impronta delle ali dell’Arcangelo Michele. Si narra che da quel momento in poi la grotta fu dedicata al santo e divenne luogo di culto e venerazione. Le sagome delle ali dipinte sulla roccia sono effettivamente ancora visibili nel santuario ma non rappresentano di certo l’unico tesoro presente nel Santuario.

La festa

Il programma della festa ha preso il via già questa mattina e proseguirà nel pomeriggio: alle ore 18 raduno nella Chiesa Madre e inizio Processione verso al Grotta.

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