SAPRI. In attesa dell’autopsia (prevista per lunedì mattina) continuano le indagini per l’omicidio di Antonietta Ciancio, l’insegnante in pensione uccisa dal marito con un colpo di pistola alla testa. Il corpo è stato rinvenuto mercoledì pomeriggio ma il decesso risale a tre giorni prima. Questa mattina si è tenuta una conferenza stampa alla presenza del Comandante Provinciale dei carabinieri Neosi, il Procuratore Russo e il capitano della compagnia di Sapri Zitiello.
“La signora – ha spiegato quest’ultimo – era solita sentirsi con alcune sorelle di Sanseverino Lucano. Sono state loro a far scattare l’allarme non avendo più sue notizie”. Immediate le ricerche. I militari della compagnia di Sapri e Lagonegro hanno rintracciato l’auto di Milito senza i due coniugi all’interno o nelle vicinanze, di qui la decisione di irrompere in abitazione dove è stato trovato il cadavere.
Successivamente è stato rintracciato il marito della donna, in stato confusionale. Vagava nelle campagne di Rivello e fermato dai carabinieri ha confessato di aver ucciso la moglie, precisando, però, che il colpo di pistola è partito soltanto accidentalmente. E’ su questo che si stanno concentrando le indagini. I primi rilievi hanno dimostrato che lo sparo è avvenuto da distanza ravvicinata e ciò esclude l’incidente. Il proiettile ha colpito la donna, probabilmente nel sonno, poi si è conficcato in un muro. Non si esclude che l’uomo, dopo aver ucciso la moglie, volesse togliersi la vita: nella pistola che dopo il delitto è stata riposta in un cassetto, era presente un altro colpo in canna. Dopo il delitto si è allontanato, ammettendo di essere però ritornato a casa nei giorni precedenti il ritrovamento del cadavere, senza però far scattare l’allarme.