Agropoli, Lega chiede potenziamento dell’ufficio del Giudice di Pace

Incrementa il contenzioso, personale carente

Di Redazione Infocilento

Più personale per il Giudice di Pace di Agropoli. È quanto chiede attraverso una missiva la Lega, tramite il coordinatore Giovanni Basile, in considerazione dell’ampio comprensorio di competenza dell’ufficio con una popolazione di oltre 50.000 abitanti divisi tra i comuni di Castellabate, Cicerale, Laureana Cilento, Lustra, Montecorice, Ogliastro Cilento, Omignano, Perdifumo, Prignano Cilento, Rutino, Serramezzana, Sessa Cilento e Torchiara.

“Nel 2014 – ricorda Basile – un atto scellerato di spending review, aveva deciso per la soppressione dell’ufficio, salvato grazie ad un intervento di spesa di cui si sono sobbarcati i cittadini di Agropoli”.

“Quando un ufficio viene salvato da una chiusura o un trasferimento è innegabile che ciò sia il risultato di un impegno politico e di copertura finanziaria – prosegue Basile – Infatti il comune di Agropoli ha messo a disposizione la struttura, la sua gestione (costi per circa 19.000,00 Euro), 3 dipendenti per una spesa pari a circa 80.000,00 Euro”.

Tuttavia ad oggi vi sono delle criticità: l’incremento numerico del carico del contenzioso, l’aumento del numero dei giudici (portati a 2) con il raddoppio delle attività ed una aspettativa per malattia di un dipendente (non sostituito temporaneamente) stanno portando a delle difficoltà nello svolgimento delle attività dell’ufficio.

Il coordinamento cittadino della LEGA chiede quindi un intervento urgente dell’amministrazione comunale “indirizzato al superamento della fase emergenziale, con dislocamento immediato di almeno una unità, reperita tra i dipendenti comunali che ne abbiano i requisiti e ne facciano richiesta. Si chiede altresì di estendere agli altri enti (Unione dei Comuni e altri comuni di competenza dell’ufficio) il reperimento di risorse economiche o di organico al fine di poter superare definitivamente le difficoltà che si ripercuotono sui cittadini, i lavoratori e gli operatori del settore”.

“L’amministrazione ci dica qual è la sua linea in riferimento al futuro dell’ufficio”, conclude Basile.

Condividi questo articolo
Exit mobile version