Attualità

Piaggine: fratello e sorella eritrei di nuovo insieme dopo anni

La storia di Filimon e Ghidey

Katiuscia Stio

29 Aprile 2018

PIAGGINE. Filimon e Ghidey si riabbracciano dopo alcuni anni.
La storia a lieto fine del ricongiungimento tra fratello e sorella, originari dell’Eritrea, passa attraverso il progetto “Piaggine Accoglie” ed il Consorzio La Rada. « Questa storia si tinge dei colori della comunità, calore umano, unione. L’accoglienza che passa attraverso il cuore e non il business» le parole del sindaco di Piaggine, Guglielmo Vairo.

«Il ricongiungimento di Filimon è stato caratterizzato da un anno di duro ed incessante lavoro. Le difficoltà sono state tante, la prima è che Filimon parla solo tigrino. Le procedure burocratiche lunghe e frustanti. Continui colloqui e visite. – spiegano gli operatori del Consorzio La Rada- La Svezia, tramite Unità Dublino, ha voluto e preteso una ricostruzione scrupolosa e dettagliata della storia di Filimon. A questo ricongiungimento è stato fondamentale anche il lavoro eccellente e tempestivo della cancelliera Cavaliere del Tribunale di Vallo della Lucania. Il tutore, nella persona del sindaco Guglielmo Vairo, ha autorizzato i colloqui con lo psicologo infantile esterno, con la mediatrice di tigrino; visite e screening, certificati richiesti dalla Svezia. Un lavoro che ha visto unite tante figure professionali diverse».

La storia.

Filimon, 17 anni e mezzo, è originario di Amohager, in Eritrea. Due anni fa si mette alla ricerca della sorella Ghidey, arrivata in Svezia, per mezzo di un corridoio umanitario sei anni fa. La loro numerosa famiglia vive in Eritrea ed ha un allevamento di bestiame. Filimon è il più piccolo dei cinque fratelli. Un giorno decide di lasciare la scuola, per aiutare i suoi anziani genitori, e da quel momento perde ogni diritto. In Eritrea chi abbandona la scuola prima del tempo perde i documenti, rischia di essere arruolato nell’esercito. Un dettaglio ignorato dal giovane e dalla famiglia. Filimon per sfuggire all’esercito decide di scappare. Il suo villaggio è al confine del Sudan, dove arriva di notte, da solo, spaventato e senza una meta precisa. Nel suo paese gira voce di essere diventato un disertore per lo Stato. Anche i maestri lo vengono a sapere e lo cancellano dalla classe. È disertore! Nel settembre 2016 lascia l’Eritrea. Arriva in Italia l’8 luglio del 2017, e il 12 luglio a Piaggine. Durante il suo viaggio attraversa il Sudan khartum, Gufra, Trablo e Libia. Quando Ghidey lascia l‘Eritrea, Filimon aveva poco più di sei anni. “Era basso , piccolo e cicciotto quando l’ho lasciato” racconta commossa e sorridente. I due sono sempre stati in contatto telefonicamente in questi anni. Ghidey, incredula ma felice, tra lacrime e sorrisi, ha ringraziato l’Italia, Piaggine e il centro, per aver potuto riabbracciare suo fratello.
« La storia di Filimon è una delle tante note liete del progetto “Piaggine Accoglie”, iniziato da questa Amministrazione oltre un anno fa in collaborazione con il Consorzio La Rada- dichiara il sindaco Guglielmo Vairo, tutore dei minori ospiti del centro- Siamo felici ed orgogliosi che in questo angolo del Cilento si possano raccontare storie di accoglienza “virtuosa”, grazie ad una Comunità accogliente e grazie soprattutto alla dedizione di professionisti del settore che seguono quotidianamente i nostri ospiti con serietà e competenza».

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