Competenza di Velia al Polo Museale di Napoli, Paola De Roberto: “Che futuro avrà il parco archeologico?”

Rammaricato anche Alfonso Andria: danno per il territorio

Di Luisa Monaco

Che destino avrà Elea Velia? A chiederselo, dopo il passaggio della competenza dell’area archeologica al Polo Museale di Napoli, è Paola de Roberto consigliere comunale a Salerno ma cilentana di adozione che da anni ha idealmente adottato il sito archeologico di Elea-Velia organizzando iniziative per farlo conoscere. «Velia – ricorda – è patrimonio dell’umanità, ma pochi credono nelle sue potenzialità e combattono per tutelarla e valorizzarla».

La de Roberto, con spirito costruttivo ha lanciato la sfida #iononcisto: non è una forma di protesta, ma la richiesta di certezze rispetto al futuro di Velia e di un programma adeguato di investimenti.

Rammaricato per il recente provvedimento anche il senatore Alfonso Andria, tra i membri del cda del Pae. Dal 2016 Andria stava lavorando anche con considerazioni scritte al Ministro Franceschini per evidenziare le mille ragioni culturali, storiche e scientifiche che avrebbero dovuto portare all’aggregazione di Velia all’autonomia di Paestum, ma la direzione generale competente del Ministero dei beni e delle attività culturali ha deciso diversamente. «Un danno per il territorio – ribadisce Andria – dovuto ad una impugnatura più burocratica che politica e che non fa giustizia alla sane aspettative del territorio».

«Non concedere l’autonomia al Parco archeologico di Elea Velia, per inserirlo invece nelle competenze del polo Museale della Campania, significa rinunciare – per una sbagliata visione solo burocratica – al rilancio dell’area patrimonio dell’Umanità. Piuttosto, chiediamo a che punto sia il progetto “Velia, città delle acque”, finanziato nell’ambito del Pon “Cultura e Sviluppo 2014/2020”». Questo è il commento del Deputato di Forza Italia On. Gigi Casciello che continua: «Viste le chiarissime difficoltà economiche per la gestione del sito da parte della Soprintendenza e di alcune amministrazioni locali, era necessaria da parte del Ministero una scelta meno miope con un’organizzazione unificata dei siti di Elea-Velia, di Paestum e della Certosa di Padula ottenendone una struttura amministrativa unitaria ed una gestione integrata per ottimizzare e non perdere le risorse economiche, ma per estendere anche le attività di promozione e valorizzazione ad un contesto paesaggistico e culturale più ampio. Comprensibile l’amarezza di quanti amano e vivono quel sito e che speravano in un rilancio dell’area archeologica». «Una scelta sbagliata perché la mancata autonomia e la non equiparazione dei tre siti (Velia con Paestum e Padula) – spiega ancora il Deputato azzurro – renderanno ancora più difficoltoso gestire il luogo e reperire i fondi necessari. Questa vicenda sarà oggetto di un’interrogazione per chiedere chiarimenti al Governo, mirata anche all’individuazione di risorse per la valorizzazione del sito patrimonio dell’Umanità. Inoltra, chiediamo al Ministero che fine abbia fatto il progetto “Velia, città delle acque”, finanziato nell’ambito del Pon “Cultura e Sviluppo 2014/2020”, i cui lavori erano stati annunciati nei primi mesi del 2018 e di cui non si sa più nulla. Invece di annullare l’autonomia del Parco di Velia pretendiamo dal Ministero, data la bellezza e l’importanza storica dei luoghi, di attivarsi una volta e per tutte per la riapertura dell’intera area archeologica adoperandosi anche con adeguate misure per la sicurezza e l’antincendio del parco»

L’area archeologica di Elea Velia era fin ora sotto la competenza della Soprintendenza; ora il trasferimento della gestione a Napoli.

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