Altri 60 euro per i danni causati da cinghiali. Si tratta di fondi che il Parco dovrà versare a privati che hanno segnalato problemi a causa della presenza di ungulati. Di questi cinquemila euro sono stati versati in seguito ad una sentenza del Giudice di Pace; altri 10mila, invece, sono stati spesi per un corso necessario a compiere una stima dei danni da cinghiali. Si tratta di fondi che pesano sul bilancio dell’Ente.
Ciò dimostra quanto la presenza di questa animali crei problemi non soltanto agli agricoltori e ai singoli cittadini, ma anche alle pubbliche amministrazioni. Il Parco, in tal senso, sta provando ad offrire una soluzione al problema che si concretizzerà attraverso gabbie di cattura e l’attività di selecontrollori. Per quanto riguarda questi ultimi già prima dell’estate verranno consegnati i tesserini: circa 240 quelli che potranno operare sul territorio, provvedendo agli abbattimenti selettivi. Ulteriore ausilio saranno le gabbie di catture che saranno posizionate in aree strategiche. L’idea lanciata dal presidente Tommaso Pellegrino punta alla cattura e all’abbattimento di cinghiali che dopo gli esami da parte degli organi sanitari verranno poi condotti al macello e la loro carne rivenduta.