Ancora polemiche sul Puc di Pisciotta. Se l’amministrazione comunale, dopo l’incontro dello scorso 24 aprile, si è detta soddisfatta, di tutt’altro avviso il gruppo consiliare “Una mano per Pisciotta” che attraverso una nota esprime tutto il suo malcontento per la vicenda e per l’iter di approvazione del nuovo piano urbanistico comunale. Questa la nota dei consiglieri di minoranza:
Lo scorso 24 aprile si è svolto, a Palazzo Landulfo di Rodio, un incontro finalizzato a presentare per nuovo il vecchio PUC di Pisciotta, concluso dal Sindaco con una lectio magistralis sul trasformismo in politica ( a Napoli più comunemente noto come “u Juco ri tre carte”).
Sui contenuti del futuro PUC abbiamo “appreso” che l’Amministrazione riparte dalla “proposta preliminare di PUC” approvata nel giugno 2016. Non abbiamo invece capito come tale preliminare verrà “corretto” in ottemperanza alle linee guida dettate dalle Delibere n. 101 del 22 novembre 2017 e n. 27 del 23 marzo 2018.
Rappresentiamo che nel preliminare di PUC, così come nella documentazione del PUC ritirato, mancava una completa mappatura delle attività economiche ed imprenditoriali del territorio. Pertanto riteniamo sia necessario, innanzitutto, un attento censimento di tutte le attività produttive.
Pisciotta col suo paesaggio unico non deve puntare su espansioni urbanistiche, eccettuati limitati completamenti del tessuto esistente o ragionati interventi a Caprioli e Pietralata. Piuttosto Pisciotta deve guardare alla valorizzazione e al recupero degli immobili esistenti, compresi quelli rurali, secondo la logica del “Paese Albergo”, pertanto non comprendiamo la necessità di prevedere un carico edilizio così intenso nell’area della Marina.
Contrariamente a questi principi, l’Amministrazione sembra insistere nel cementificare proprio le aree più pregiate della costa, in particolare quelle con oliveti sotto il tracciato della ex Ferrovia (Piano di Mare e Gangemi), che sono peraltro le aree maggiormente vincolate e sulle quali la Soprintendenza si è già espressa a favore della inedificabilità e sulle quali, rammentiamo, lo stesso gruppo di maggioranza in passato è stato contrario a qualsiasi edificazione.
Nel dibattito i tecnici del PUC hanno invece spesso parlato di “espianto e ricollocazione” di olivi o di case da “inserire sotto il livello fogliare degli oliveti” o addirittura sulla opportunità di “edificare taluni oliveti perché posti nell’unica area pianeggiante, appetibile ed idonea alla costruzione”. Chiediamo chiarimenti sperando di non aver compreso bene, sopratutto per la parola “appetibile”.
L’olivo pisciottano che caratterizza il nostro territorio, sembra essere diventato, per il PUC, una presenza ingombrante anziché uno spunto identitario ed un’opportunità di rilancio.
Il gruppo Una Mano per Pisciotta, continuerà ad operare nell’interesse della collettività e del territorio e a pretendere il rispetto delle regole.
Il nuovo PUC dovrà essere scritto nella tutela dell’olivo pisciottano, nell’interesse e con la partecipazione di tutti i pisciottani (questa si chiama democrazia e non demagogia), qualsiasi altra scrittura fatta “nelle stanze del potere”, come è stato fatto fino ad oggi, sarà da noi fermamente avversata.