Pisciotta: riparte l’iter per il Puc, nei giorni scorsi un incontro

Soddisfazione dell'amministrazione comunale

Di Redazione Infocilento

“L’amministrazione comunale di Pisciotta esprime soddisfazione per l’esito dell’importante incontro pubblico sull’iter di formazione del Piano Urbanistico Comunale, tenuto il 24 aprile  presso lo storico palazzo Landulfo alla frazione Rodio”. Inizia così una nota del comune cilentano.

L’iniziativa è servita per illustrare le ultime novità relative al Puc per il quale nei mesi scorsi si erano registrate non poche polemiche in particolare da parte delle associazioni ambientaliste. All’incontro erano stati invitati 35 soggetti di rilevanza pubblica, tra associazioni ambientaliste, sindacali e ordini professionali. Presenti anche i delegati di Italia Nostra; questi ultimi hanno manifestato apprezzamenti positivi per il lavoro in itinere e, in particolare, per l’accoglimento anche delle proprie sollecitazioni, circa le maggiori cautele che l’Amministrazione Comunale ha chiesto ai progettisti in merito alle trasformazioni eventualmente prevedibili dal nuovo piano urbanistico.

Il dibattito si è focalizzato sulle fasi già svolte e, soprattutto, sulle ulteriori e più recenti determinazioni assunte dalla Giunta Comunale che ha fornito ulteriori indirizzi strategici al gruppo di progettazione per affrontare con maggior incisività alcune tematiche sensibili, utili a garantire la tutela delle peculiarità storiche e paesaggistiche di Pisciotta: borghi antichi, oliveti secolari, torri costiere, spiagge identitarie, cenotafio di Palinuro.

“Gli argomenti ed il tenore del dibattito, ha prodotto palesi apprezzamenti per il lavoro già svolto e per quello ancora da svolgere, il cui obiettivo essenziale è dotare Pisciotta di uno strumento urbanistico in grado di equilibrare le preminenti esigenze di tutela e valorizzazione di ciò che esiste, con il rigoroso ammodernamento e potenziamento delle infrastrutture, dei servizi e della ricettività – fanno sapere da palazzo di città – Obiettivi imprescindibili, cui un territorio di riconosciuta vocazione turistica deve necessariamente ambire”.

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