Capaccio Paestum: approvato il Piano dei lavori per il depuratore in località Varolato

Si tratta di un nuovo procedimento che permetterà la riattivazione dell'impianto in tempi brevi

Di Antonella Capozzoli

A pochi giorni dal dissequestro del depuratore in località Varolato, l’Amministrazione di Capaccio Paestum ha approvato il Piano relativo ai lavori di somma urgenza da effettuare alle vasche dell’impianto.

Il cedimento strutturale di una delle vasche, infatti, aveva causato la fuoriuscita dei dischetti – carrier – utilizzati per la depurazione delle acque reflue, che si erano depositati lungo le spiagge, dai litorali ischitani fino a al basso Lazio e alla Toscana. Le acque reflue,da quel momento, hanno subito soltanto i trattamenti primari e la conseguenza diretta, a livello ambientale, è più che palese.

«A seguito degli eventi verificatisi nel mese di febbraio, l’Amministrazione si è attivata per rimettere il prima possibile in funzione il depuratore. – evidenzia il nuovo responsabile dell’Area Lavori Pubblici, l’ingegnere Giovanni Vito Bello – Con la delibera odierna, abbiamo approvato un piano d’azione che consentirà, nel giro di trenta giorni, di riattivare la prima vasca, e, successivamente, anche la seconda, del depuratore. Si tratta di un nuovo procedimento teso alla riattivazione dell’impianto, che non ha nulla a che vedere con il vecchio procedimento che riguardava i lavori di adeguamento e di completamento – tra l’altro non ultimati e non consegnati ancora al Comune -. Con questa soluzione, che è anche più veloce rispetto a quella immaginata dalla società esecutrice, riusciremo così a tornare in tempi brevi alla normalità. Per questo, oltre alla tempestività con cui a Palazzo di Città è stata affrontata la problematica, mi preme sottolineare anche la sinergia che c’è stata con la Procura e con il Ctu per giungere in tempi brevi, vista anche la stagione estiva alle porte, alla riattivazione del depuratore. Nel contempo, stiamo avviando anche le procedure di gare per l’intervento di ripristino della condotta sottomarina».

Gli interventi si articoleranno in due fasi: il ripristino della linea A, quella che versa nelle condizioni migliori, e, una volta autorizzati dalla Procura, il ripristino della linea B. E’ fondamentale, per l’Amministrazione,  riuscire a raggiungere immediatamente la capacità depurativa minima in grado di garantire il rispetto della normativa vigente, e, successivamente, intervenire per avere a disposizione l’intera volumetria deputata ai trattamenti biologici, così da rispettare la normativa vigente anche in presenza di di punte di carico, avviando, definitivamente, la macchina di depurazione.

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