“Per favore lasciami”, le ultime parole di Antonio Pascuzzo prima di morire. Ecco cosa ha confessato Karol Lapenta

Di Erminio Cioffi

Buonabitacolo – “Per favore lasciami”, sono state queste le ultime parole pronunciate dal 18enne Antonio Pascuzzo prima di morire, dopo essere stato accoltellato, dal 19enne Karol Lapenta per impossessarsi di 50 grammi di marijuana. Antonio e Karol, vittima e carnefice, sono tutti due di Buonabitacolo, e Karol ha ucciso il suo quasi coetaneo la sera del 6 aprile con 5 coltellate. Karol ora è in carcere accusato di omicidio pluriaggravato. Questo è quanto è venuto fuori nel corso dell’interrogatorio che si è tenuto durante l’udienza di convalida del fermo lo scorso 17 aprile davanti al GIP del Tribunale di Lagonegro Vincenzo Saladino. Nelle dodici pagine dell’ordinanza Karol Lapenta, che ha confessato l’omicidio di Antonio Pascuzzo, racconta in maniera dettagliata tutto ciò che è accaduto prima, durante e dopo l’omicidio avvenuto nei pressi della piscina comunale del piccolo comune valdianese. Sono state 23 le domande che il GIP ha rivolto al 19enne ed a tutte ha risposto anche in maniera dettagliata.
Karol Lapenta all’appuntamento con Amtonio va con in tasca un coltello che lui stesso ha confessato di aver prelevato dalla macelleria.Nella sua confessione racconta che hanno parlato della compravendita dell’erba.
Karol al GIP ha raccontato di aver trovato una scusa per fare in modo che Antonio si distraesse e lo colpisce con il coltello sinistro all’altezza del costato, Antonio lo implora dicendogli “per favore lasciami” e si gira dandogli le spalle e in quel momento riceve una seconda coltellata e cade a terra, viene quindi colpito con un calcio al volto e il diciannovenne racconta che da quel momento non si è più mosso da terra e non ha sentito più alcun lamento ed ha così trascinato il corpo fino a farlo finire sul greto del fiume dove poi è stato ritrovato dopo nove giorni.
Karol Lapenta torna sul luogo del delitto nella mattinata di sabato 14 aprile, poche ore prima del ritrovamento, per assicurarsi, ha detto durante l’interrogatorio, che il corpo stesse ancora li dove lo aveva fatto rotolare.

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