Centola: 54mila euro per la rimozione di rifiuti abbandonati da incivili

Affidata la bonifica delle zone Portigliola e Pofaro/Forteluna

Di Bruno Marinelli

Il comune di Centola, retto da Carmelo Stanziola, sarà impegnato nell’opera di rimozione dei rifiuti abbandonati sul territorio. L’azione amministrativa si rende quanto mai necessaria data la situazione di degrado presente nelle località Portigliola (in particolar modo  la prossimità della sponda destra del fiume Lambro) e Pofaro/Forteluna, la quale oltre ad esser già stata oggetto di segnalazioni anche da parte del Raggruppamento Carabinieri – Parchi della Stazione di Pisciotta, rappresenta un pericolo serio sia per la popolazione che per i turisti, data la presenza di rifiuti speciali, anche con possibili contenuti di amianto.

Il comune ha deciso quindi di attivare la procedura di rimozione incaricando la Ditta L’Igiene Urbana s.r.l (che gestisce i servizi integrati di igiene urbana a Centola), che ha vinto la gara d’appalto indetta. Necessari 4.510 euro per la rimozione e lo smaltimento dei rifiuti presenti in località Pofaro/Forteluna e 37.400 euro per gli interventi in località Portigliola. Per quanto riguarda le problematiche sorte in prossimità della sponda destra del Fiume Lambro, in particolar modo per la rimozione dell’amianto, se ne è già occupata preventivamente la ditta Ecovallo s.r.l, per una spesa di 2.800 euro. Nel complesso il Comune per porre riparo all’azione di incivili ha dovuto spendere oltre 54mila euro.

Tanti cittadini si lamentano spesso con gli enti locali per i servizi inefficienti, benchè spesso con tutte le ragioni del caso. Occorre sottolineare, tuttavia, come però alle rimostranze bisogna accompagnare il senso civico, che definisce e differenzia un cittadino rispettoso dell’ambiente in cui peraltro egli stesso vive, da uno in preda all’ignavia. Quest’ultimo aspetto risulta quindi dannoso per la collettività in quanto rischia seriamente di contribuire nel deturpare non solo uno splendido paesaggio turistico, ma anche di creare un danno economico, dato che la principale fonte di reddito pro capite del nostro Cilento si basa  sullo sviluppo di questo settore, che, se sfruttato a dovere, con azioni sinergiche, può e deve rappresentare il ”petrolio” del territorio.

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