Piranesi a Paestum: la ricerca dell’IIS “Cenni-Marconi” in collaborazione con il Parco Archeologico di Paestum.

Le tavole del'artista oggetto di studio che ha interessato diverse discipline

Di Carmen Lucia

Dopo un anno, sta per concludersi una ricerca ad alto impatto formativo delle allieve del Corso di Progettazione Tessile e Moda dell’IIS “Cenni-Marconi” di Vallo della Lucania, ispirata alle 20 tavole con vedute dei templi di Paestum di Giovan Battista Piranesi. A 57 anni, un anno prima della sua morte, Piranesi visita Paestum e si inginocchia davanti al Tempio di Nettuno, rapito dall’architettura imponente del monumento che il grande artista veneziano rappresenta nelle 20 tavole, in cui traspare “quel passaggio sotterraneo dal barocco al romanticismo”, come afferma Gabriel Zuchtriegel, nel saggio “Piranesi a Paestum. Il suono dell’architettura” (Artem, 2008).

Le tavole sono state oggetto di un importante percorso formativo, partito dall’osservazione degli elementi architettonici fino alla riproduzione dei disegni in bozzetti conformi agli originali. Dall’elaborazione grafica la ricerca si è poi spostata nei laboratori di disegno e di confezionamento dei tessuti, per riprodurre gli abiti delle figure delle tavole di Piranesi. La tappa finale, per fine Maggio, prevederà la transcodificazione dei disegni in veri e propri tableaux vivants, con personaggi interpretati dalle stesse allieve che hanno disegnato e cucito gli abiti.

Dopo un ulteriore momento di ricerca e di osservazione a Paestum (come documentato dalle foto ), durante le ultime settimane di Maggio fervono i preparativi nei laboratori della scuola, per terminare una ricerca in cui si intersecano varie discipline, dalla storia all’archeologia, dalle arti grafiche alla moda, dall’architettura alla fotografia.

Le vedute pestane del Settecento prenderanno corpo grazie a una formidabile sinergia tra l’istituzione scolastica e il Parco Archeologico di Paestum, che si impone sempre di più non solo come un grande attrattore di turismo, ma soprattutto come un nuovo ambiente per l’apprendimento per gli allievi del nostro territorio e non solo che sperimentano continuamente nuovi approcci di ricerca per conoscere il nostro inestimabile patrimonio culturale.
E questo, è bene ribadirlo, nel 2018, proclamato anno del patrimonio culturale europeo.

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