Roma, 15 aprile 1967: muore Antonio Griffo Focas Flavio Angelo Ducas Comneno Porfiro-genito Gagliardi de Curtis di Bisanzio, in arte Totò. Tutta Italia in questi giorni lo sta ricordando il principe della risata, simbolo della comicità napoletana e indiscusso protagonista dell’arte e dello spettacolo del Novecento. Non tutti sanno, però, che il nome di Totò è in qualche modo legato al Cilento.
La madre del grande attore, Anna Clemente, sarebbe originaria di Roccagloriosa: Maria Marotta era il suo vero nome.
Questo, almeno, secondo i racconti fatti anni fa da Giuseppina Marotta, memoria storica del luogo e nipote di Maria. Quest’ultima era una cameriera al servizio della famiglia De Curtis, nel palazzo del marchese a Roccagloriosa. Il grande Totò, quindi, sarebbe stato il frutto dell’unione, rimasta sempre segreta, tra lei e il marchese.
Scoperta la gravidanza della giovane, il padre del marchese De Curtis avrebbe deciso di mandarla a Napoli. Nella città partenopea, la donna avrebbe dato alla luce il piccolo Antonio, nel rione Sanità. Dopo averla trasferita, il conte De Curtis avrebbe anche imposto alla donna di sostituire al suo vero nome quello fittizio di Anna Clemente. In seguito, sempre stando alle dichiarazioni di Giuseppina Marotta, il grande attore napoletano, venuto a conoscenza delle origini della madre, si sarebbe recato più volte a Roccagloriosa, per incontrare la madre, nel frattempo tornata nel piccolo paese cilentano.
Purtroppo un incendio ha distrutto tutto il materiale d’archivio risalente agli anni immediatamente precedenti l’inizio del XX secolo e per questo la notizia sarebbe difficile da confermare. A Roccagloriosa, però, si tengono stretti il legame con il grande Totò.