Il sistema tutor dovrà essere rimosso dalle autostrade. Lo ha deciso la Corte d’Appello di Firenze. Per i giudici le apparecchiature sono un plagio di un brevetto dalla società fiorentina Carft che aveva intentato causa nel 2006.
La società Autostrade per l’Italia, però, ha chiarito che il Tutor non verrà rimosso dalla rete ma sarà immediatamente sostituito con un nuovo sistema diverso da quello attuale. La sentenza sarà impugnata presso la Corte di Cassazione da Autostrade, “le cui ragioni sono state riconosciute fondate da 4 precedenti sentenze di merito in tutti i gradi di giudizio”.
“Per evitare che vengano annullati i benefici del Tutor che ha ridotto del 70% il numero di morti sulla rete autostradale”, si legge nella nota dell’aziende, Autostrade per l’Italia “si farà carico della sanzione pecuniaria prevista per mantenere attivo il sistema attuale fino alla sostituzione integrale degli apparati con altro sistema di rilevazione della velocità media, che avverrà entro tre settimane”.
La decisione della Corte d’Appello di Roma, conclude la nota, “riconosce che non c’è stato alcun arricchimento da parte di Autostrade per l’Italia, non avendo la concessionaria ottenuto alcun vantaggio economico dall’utilizzo del sistema che ha come unico obiettivo quello di tutelare la sicurezza dei clienti, né alcun danno per Craft. Pertanto, la sentenza non prevede alcun indennizzo a beneficio di Craft per l’utilizzo del sistema”.